In questo contributo si considera la rappresentazione della ‘malattia d’amore’ nelle Intercenali albertiane, riservando particolare attenzione a Vidua e Amores. Vengono illustrati la logica del rovesciamento parodistico di modelli stoici di razionalità ‘prudenziale’ e gli esiti alterni di un paradigma di autocontrollo dissimulatore. Attraverso una serie di confronti con la tradizione romanza anteriore all’Alberti e in particolare con Boccaccio si constata l’esaurimento degli ideali ovidiani e cortesi, cui viene contrapposta una linea giovenaliana (non priva di punti di contatto con la misoginia cristiana). Si sottopone ad analisi la composizione a intarsio di Amores, segnalando di volta in volta le allusioni a Luciano, Apuleio, all’elegia e alla commedia latine. Vengono pure scandagliate le significative differenze nella trattazione del tema erotico che intercorrono fra le Intercenali e le operette volgari dell’Alberti dedicate allo stesso argomento (Deifira, Ecatonfilea, Sofrona, De amore). Nella conclusione dell’intervento si ripercorre lo sviluppo del motivo misogino nel contesto narrativo del Momus e si approfondisce l’antitesi fra la concezione cinica dell’eros di Leon Battista e quella ‘eroica’ del platonismo quattro-cinquecentesco che culmina in Giordano Bruno.
Titolo: | Umorismo antierotico nelle Intercenali albertiane | |
Autori: | ||
Titolo del libro: | Letteratura e scienze - Atti del XXIII congresso dell'ADI - Associazione degli Italianisti (Pisa, 12-14 settembre 2019) | |
Data di pubblicazione: | 2021 | |
Nome del convegno: | XXIII congresso dell'ADI - Associazione degli Italianisti | |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana Settore L-FIL-LET/08 - Letteratura Latina Medievale e Umanistica | |
URL: | https://www.italianisti.it/pubblicazioni/atti-di-congresso/letteratura-e-scienze/D_Ascia.pdf | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11384/108028 | |
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