Esigua e discontinua si rivela la fortuna figurativa della scrittura lirica in confronto alla ricca produzione artistica che in codici e stampe accompagna visivamente la poesia d’impianto narrativo. Un’interessante eccezione è rappresentata dalla traduzione visiva del Canzoniere petrarchesco realizzata in alcuni cicli figurativi che si offrono quali testimonianze dell’incontro tra generiche esperienze di visualizzazione dell’opera di Petrarca, in gran parte riconducibili al campo dell’illustrazione libraria, e quel fortunato «nodo di parole e cose» che dà forma ai libri di emblemi e imprese: mi riferisco al codice W476 della Walters Art Gallery di Baltimore, al manoscritto delle Cento Imprese fatte da Fra Francesco Cuomo nella caduta del Cipresso conservato presso la Rare Book Room della University of Illinois Library, al codice Orsini – Da Costa delle Rime e dei Trionfi, e a un’edizione aldina de Le cose volgari di Francesco Petrarca (Venezia 1514) presente nella collezione privata della duchessa del Devonshire a Chatsworth. Il presente intervento mira ad analizzare, a campione, le modalità e le motivazioni in base alle quali si realizza in questi documenti una più approfondita e complessa rifunzionalizzazione visiva della parola poetica.

Fragmenta emblematici: un percorso di ricerca

TORRE, ANDREA
2009

Abstract

Esigua e discontinua si rivela la fortuna figurativa della scrittura lirica in confronto alla ricca produzione artistica che in codici e stampe accompagna visivamente la poesia d’impianto narrativo. Un’interessante eccezione è rappresentata dalla traduzione visiva del Canzoniere petrarchesco realizzata in alcuni cicli figurativi che si offrono quali testimonianze dell’incontro tra generiche esperienze di visualizzazione dell’opera di Petrarca, in gran parte riconducibili al campo dell’illustrazione libraria, e quel fortunato «nodo di parole e cose» che dà forma ai libri di emblemi e imprese: mi riferisco al codice W476 della Walters Art Gallery di Baltimore, al manoscritto delle Cento Imprese fatte da Fra Francesco Cuomo nella caduta del Cipresso conservato presso la Rare Book Room della University of Illinois Library, al codice Orsini – Da Costa delle Rime e dei Trionfi, e a un’edizione aldina de Le cose volgari di Francesco Petrarca (Venezia 1514) presente nella collezione privata della duchessa del Devonshire a Chatsworth. Il presente intervento mira ad analizzare, a campione, le modalità e le motivazioni in base alle quali si realizza in questi documenti una più approfondita e complessa rifunzionalizzazione visiva della parola poetica.
2009
Petrarca; Emblemi; Illustrazione
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