Il volume costituisce il primo numero, monografico, della rivista online fondata e diretta da M.M. Donato (http://onh.giornale.sns.it/numero_1_2009.php; cfr. ivi, Presentazione, ID 2395). L’idea della raccolta è scaturita dal progetto ‘Opere firmate nell’arte italiana/Medioevo’ (volto a realizzare un corpus delle opere di ogni classe e tipologia, ‘firmate’ in latino e nei volgari italiani fra VII sec. e Gotico tardo), e dalla sua valorizzazione didattica presso la Scuola Normale, nonché dalla volontà di un confronto con ricerche tematicamente e metodologicamente affini in ambiti geo-storici diversi da quelli coperti dal progetto. Al centro, le molte possibili declinazioni della firma e i significati che essa può rivestire per gli artefici, i committenti, il pubblico e dunque, per la storiografia antica e recente, il suo potenziale quale fonte sui generis per una storia degli artisti. Nove case studies – commissionati da M.M. Donato, in parte sviluppo di interventi seminariali di allievi SNS, in parte dovuti a collaboratori al progetto – analizzano una casistica variegata. Per il Medioevo l’arco cronologico va dalla Roma del X sec. al tardo Trecento senese e veronese (con un’incursione su un eccezionale caso bizantino): dai contesti cenobitici ai più dinamici centri urbani del centro e nord Italia. Ad artisti conosciuti si accostano i poco noti o del tutto ignoti specialisti di prodotti quali le vetrate o le campane; studi su singole personalità (di pittori, ‘maestri di muro’, scultori, orafi, incisori), o su singole opere o complessi si alternano ad altri dedicati a determinate tipologie monumentali. Una delle linee portanti scaturite dalla sequenza dei saggi è però il confronto fra la pur varia campionatura offerta dal Medioevo, quando la firma è di norma l’unica fonte nota sull’artefice, con la ben diversa situazione documentale disponibile per l’Antichità e l’Età moderna, quando si fa centrale, e orientativo per la lettura delle firme stesse, il ruolo della letteratura artistica – per l’Antichità, per lo più in assenza di opere; per i secoli viciniori, a confronto con esse. Da Plinio a Vasari, dunque: la raccolta si apre con la personalità rivelata dalle firme di Parrasio, note per via letteraria, e si chiude con il confronto fra Dürer e Marcantonio Raimondi, commentato appunto da Vasari. L’intento comune è mettere in valore le molteplici chiavi di lettura che uno sguardo mirato sulla firma – se intesa nel suo rapporto con l’opera e studiata in ogni aspetto, dal tenore dei testi, spesso complessi, ai caratteri grafici e visivi – offre su molte sollecitanti questioni di storia dell’arte (come il rapporto fra firma e effettiva responsabilità esecutiva) e di storia sociale, culturale, ‘istituzionale’ degli artisti: dalla percezione di sé al rapporto con committenti e fruitori, dalla manifestazione di devozione alla promozione e difesa dei propri prodotti. Nelle “Linee di lettura” (ID 4781) la curatrice illustra gl’interrogativi e gl'intenti – qui accennati – secondo i quali ha progettato la raccolta come contributo innovativo rispetto a uno 'stato dell'arte' pur in evoluzione, i fili tematici e le linee problematiche che legano, e differenziano, i nove saggi.

Forme e significati della 'firma' d'artista. Contributi sul Medioevo, fra premesse classiche e prospettive moderne [online] [INCLUDE "Linee di lettura", ID 4781].

DONATO, MARIA
2009

Abstract

Il volume costituisce il primo numero, monografico, della rivista online fondata e diretta da M.M. Donato (http://onh.giornale.sns.it/numero_1_2009.php; cfr. ivi, Presentazione, ID 2395). L’idea della raccolta è scaturita dal progetto ‘Opere firmate nell’arte italiana/Medioevo’ (volto a realizzare un corpus delle opere di ogni classe e tipologia, ‘firmate’ in latino e nei volgari italiani fra VII sec. e Gotico tardo), e dalla sua valorizzazione didattica presso la Scuola Normale, nonché dalla volontà di un confronto con ricerche tematicamente e metodologicamente affini in ambiti geo-storici diversi da quelli coperti dal progetto. Al centro, le molte possibili declinazioni della firma e i significati che essa può rivestire per gli artefici, i committenti, il pubblico e dunque, per la storiografia antica e recente, il suo potenziale quale fonte sui generis per una storia degli artisti. Nove case studies – commissionati da M.M. Donato, in parte sviluppo di interventi seminariali di allievi SNS, in parte dovuti a collaboratori al progetto – analizzano una casistica variegata. Per il Medioevo l’arco cronologico va dalla Roma del X sec. al tardo Trecento senese e veronese (con un’incursione su un eccezionale caso bizantino): dai contesti cenobitici ai più dinamici centri urbani del centro e nord Italia. Ad artisti conosciuti si accostano i poco noti o del tutto ignoti specialisti di prodotti quali le vetrate o le campane; studi su singole personalità (di pittori, ‘maestri di muro’, scultori, orafi, incisori), o su singole opere o complessi si alternano ad altri dedicati a determinate tipologie monumentali. Una delle linee portanti scaturite dalla sequenza dei saggi è però il confronto fra la pur varia campionatura offerta dal Medioevo, quando la firma è di norma l’unica fonte nota sull’artefice, con la ben diversa situazione documentale disponibile per l’Antichità e l’Età moderna, quando si fa centrale, e orientativo per la lettura delle firme stesse, il ruolo della letteratura artistica – per l’Antichità, per lo più in assenza di opere; per i secoli viciniori, a confronto con esse. Da Plinio a Vasari, dunque: la raccolta si apre con la personalità rivelata dalle firme di Parrasio, note per via letteraria, e si chiude con il confronto fra Dürer e Marcantonio Raimondi, commentato appunto da Vasari. L’intento comune è mettere in valore le molteplici chiavi di lettura che uno sguardo mirato sulla firma – se intesa nel suo rapporto con l’opera e studiata in ogni aspetto, dal tenore dei testi, spesso complessi, ai caratteri grafici e visivi – offre su molte sollecitanti questioni di storia dell’arte (come il rapporto fra firma e effettiva responsabilità esecutiva) e di storia sociale, culturale, ‘istituzionale’ degli artisti: dalla percezione di sé al rapporto con committenti e fruitori, dalla manifestazione di devozione alla promozione e difesa dei propri prodotti. Nelle “Linee di lettura” (ID 4781) la curatrice illustra gl’interrogativi e gl'intenti – qui accennati – secondo i quali ha progettato la raccolta come contributo innovativo rispetto a uno 'stato dell'arte' pur in evoluzione, i fili tematici e le linee problematiche che legano, e differenziano, i nove saggi.
2009
Scuola Normale Superiore
Firme di artisti dall’Antichità all’Età Moderna; Firme di artisti nel Medioevo; Storia sociale dell’arte; Tipologia delle fonti per la storia dell’arte; Testo e immagine
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