Il catalogo è concepito in stretta aderenza alla mostra, che illustra la commissione e l'uso civico delle immagini sacre e profane in Firenze da metà Duecento all'inizio del XVI sec. – dall'epoca comunale, attraverso l'età protomedicea, fino a quella soderiniana –, ma vuol segnare il punto sul tema al di là dell’occasione espositiva. Le ampie schede (97) aderiscono alle peculiarità degli oggetti, eterogenei per genere (pitture su tavola, affreschi staccati, libri miniati, disegni, sculture, oreficerie, sigilli, documenti, una campana...) e per qualità, con capolavori accostati a oggetti d'uso. Come la mostra, il corpo del volume si articola in sei sezioni: I: La città (le mura) e i santi patroni; II: Lo spazio politico: Comune, Popolo, Parti e Signori (oggetti, libri, opere d'arte pertinenti agli attori dello spazio politico della Firenze Comunale); III: Le immagini della Giustizia; IV: La Repubblica dei Priori (con un tentativo di ricostruzione, tramite derivazioni, dell'antica decorazione perduta di Palazzo Vecchio); V: Le Virtù e gli Eroi, antichi e moderni (incentrata sulla 'lunga durata' degli exempla di Ercole, David, Dante e degli eroi romani); VI: Le Arti e Orsanmichele (e Mercato Vecchio, con un tentativo di rievocazione, tramite derivazioni, della perduta Dovizia di Donatello). Alle schede sono premessi otto saggi ‘multidisciplinari’: a quello di M.M. Donato, sul concetto storico-critico, le articolazioni e gli sviluppi dell’arte civica [ID 3636], seguono contributi di specialisti sulla storia politica e costituzionale della città, sugli edifici pubblici civili, sui precedenti settentrionali dell’arte civica toscana, sull’araldica civica, i santi patroni, le vicende patrimoniali delle opere provenienti dalle Magistature e da Orsanmichele e approdate all’Accademia.

Dal Giglio al David. Arte civica a Firenze fra Medioevo e Rinascimento, catalogo della mostra (Firenze, Galleria dell'Accademia, 14 maggio-8 dicembre 2013) [INCLUDE "Arte civica a Firenze...", ID 3636]

DONATO, MARIA;
2013

Abstract

Il catalogo è concepito in stretta aderenza alla mostra, che illustra la commissione e l'uso civico delle immagini sacre e profane in Firenze da metà Duecento all'inizio del XVI sec. – dall'epoca comunale, attraverso l'età protomedicea, fino a quella soderiniana –, ma vuol segnare il punto sul tema al di là dell’occasione espositiva. Le ampie schede (97) aderiscono alle peculiarità degli oggetti, eterogenei per genere (pitture su tavola, affreschi staccati, libri miniati, disegni, sculture, oreficerie, sigilli, documenti, una campana...) e per qualità, con capolavori accostati a oggetti d'uso. Come la mostra, il corpo del volume si articola in sei sezioni: I: La città (le mura) e i santi patroni; II: Lo spazio politico: Comune, Popolo, Parti e Signori (oggetti, libri, opere d'arte pertinenti agli attori dello spazio politico della Firenze Comunale); III: Le immagini della Giustizia; IV: La Repubblica dei Priori (con un tentativo di ricostruzione, tramite derivazioni, dell'antica decorazione perduta di Palazzo Vecchio); V: Le Virtù e gli Eroi, antichi e moderni (incentrata sulla 'lunga durata' degli exempla di Ercole, David, Dante e degli eroi romani); VI: Le Arti e Orsanmichele (e Mercato Vecchio, con un tentativo di rievocazione, tramite derivazioni, della perduta Dovizia di Donatello). Alle schede sono premessi otto saggi ‘multidisciplinari’: a quello di M.M. Donato, sul concetto storico-critico, le articolazioni e gli sviluppi dell’arte civica [ID 3636], seguono contributi di specialisti sulla storia politica e costituzionale della città, sugli edifici pubblici civili, sui precedenti settentrionali dell’arte civica toscana, sull’araldica civica, i santi patroni, le vicende patrimoniali delle opere provenienti dalle Magistature e da Orsanmichele e approdate all’Accademia.
2013
Giunti Editore
9788809784994
Arte civica Firenze; Committenza pubblica comunale; Committenza protomedicea; Iconografica politica
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