La nozione di “percezione estetica” è spesso affrontata attraverso dicotomie che oppongono la percezione alla cognizione come la dimensione del sensibile a quella del concettuale. Dal momento che una nozione del genere non riesce a render conto della specificità delle esperienze estetiche, si propone qui un’analisi del nodo percezione- cognizione nei termini di una continuità non dicotomica, appoggiandosi alle più recenti teorie di filosofia della percezione e agli apporti sperimentali delle scienze cognitive. Obiettivo dell’articolo è dunque quello di affermare da una parte la pertinenza delle indagini percettive nelle esperienze estetiche, dall’altra di osservare come la messa in opera di un programma simbolico all’interno di una relazione estetica non solo non sia contraddittoria ma al contrario ne costituisca un momento essenziale.
La dimensione cognitiva dell’attenzione estetica
Lorenzo Bartalesi
2007
Abstract
La nozione di “percezione estetica” è spesso affrontata attraverso dicotomie che oppongono la percezione alla cognizione come la dimensione del sensibile a quella del concettuale. Dal momento che una nozione del genere non riesce a render conto della specificità delle esperienze estetiche, si propone qui un’analisi del nodo percezione- cognizione nei termini di una continuità non dicotomica, appoggiandosi alle più recenti teorie di filosofia della percezione e agli apporti sperimentali delle scienze cognitive. Obiettivo dell’articolo è dunque quello di affermare da una parte la pertinenza delle indagini percettive nelle esperienze estetiche, dall’altra di osservare come la messa in opera di un programma simbolico all’interno di una relazione estetica non solo non sia contraddittoria ma al contrario ne costituisca un momento essenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.