Il XII secolo fu il secolo d'oro per Pisa, che raggiunse l'apice della sua potenza grazie al dominio sui mari. Nei primi decenni del secolo il nuovo Duomo di Buscheto si ergeva maestoso, opera senza confronti né precedenti. Sulle sue mura di candido marmo, sulla facciata in particolare, la città esplicò un imponente programma epigrafico di autocelebrazione, scolpendo iscrizioni che esaltavano l'opera del geniale architetto, onoravano la memoria delle contesse Beatrice e Matilde di Canossa, grandi benefattrici, magnificavano la gloriosa ascesa della forza pisana, dalle antiche vittorie di un remoto passato a quelle più recenti, prefigurazione di imminenti successi ancora maggiori. Il libro illustra questi testi affascinanti e fondanti della storia pisana, assieme alle altre testimonianze epigrafiche di quegli anni, esaminandoli nei loro contenuti, nella loro forma materiale, nei rapporti che li legano indissolubilmente al contesto artistico e alle fasi costruttive della Cattedrale. Ma accanto al Duomo anche la Torre: restituita finalmente al suo architetto Bonanno Pisano, di cui già Vasari faceva il nome e che ci ha lasciato la sua 'firma' nei frammenti di un'iscrizione finora misteriosa, dissotterrata ai piedi del Campanile nell'Ottocento.

Menia mira vides : il Duomo di Pisa: le epigrafi, il programma, la facciata

Giulia Ammannati
2019

Abstract

Il XII secolo fu il secolo d'oro per Pisa, che raggiunse l'apice della sua potenza grazie al dominio sui mari. Nei primi decenni del secolo il nuovo Duomo di Buscheto si ergeva maestoso, opera senza confronti né precedenti. Sulle sue mura di candido marmo, sulla facciata in particolare, la città esplicò un imponente programma epigrafico di autocelebrazione, scolpendo iscrizioni che esaltavano l'opera del geniale architetto, onoravano la memoria delle contesse Beatrice e Matilde di Canossa, grandi benefattrici, magnificavano la gloriosa ascesa della forza pisana, dalle antiche vittorie di un remoto passato a quelle più recenti, prefigurazione di imminenti successi ancora maggiori. Il libro illustra questi testi affascinanti e fondanti della storia pisana, assieme alle altre testimonianze epigrafiche di quegli anni, esaminandoli nei loro contenuti, nella loro forma materiale, nei rapporti che li legano indissolubilmente al contesto artistico e alle fasi costruttive della Cattedrale. Ma accanto al Duomo anche la Torre: restituita finalmente al suo architetto Bonanno Pisano, di cui già Vasari faceva il nome e che ci ha lasciato la sua 'firma' nei frammenti di un'iscrizione finora misteriosa, dissotterrata ai piedi del Campanile nell'Ottocento.
2019
Settore M-STO/09 - Paleografia
Istituti editoriali e poligrafici internazionali (Fabrizio Serra)
978-88-8147-518-6
9788881475193
Pisa - Duomo - Torre; Buscheto; Bonanno; Beatrice; epigrafi
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