Come dimostra un particolare passaggio della pastorella L’autrier jost’una sebissa (BdT 293,30, 78-83), la rima in -ura assume un ruolo semantico di rilievo all’interno del canzoniere di Marcabruno, tutto imperniato sulla contrapposizione tra la mezura-drechura e la folatura-frachura. A partire dalla lezione marcabruniana, l’articolo si incentra sull’uso di rimanti con tale terminazione in corrispondenza di temi ‘demarcatori’, anche nei poeti più tardi. Lo sviluppo della rima in esame e il suo ritorno, mediante ripresa di rimanti rari e peculiari (come ad esempio peintura e escura), rivela dunque un qualche valore intertestuale, descrivendo un panorama più ampio dove anche testi e poeti di generazioni differenti possono essere messi a confronto mediante espedienti semantico-formali.
Tracce di “marcabrunismo formale”? Una prima indagine sulle rime in -ura nei trovatori, Fondazione Ezio Franceschini, Firenze, 11 gennaio 2022.
Susanna Barsotti
2022
Abstract
Come dimostra un particolare passaggio della pastorella L’autrier jost’una sebissa (BdT 293,30, 78-83), la rima in -ura assume un ruolo semantico di rilievo all’interno del canzoniere di Marcabruno, tutto imperniato sulla contrapposizione tra la mezura-drechura e la folatura-frachura. A partire dalla lezione marcabruniana, l’articolo si incentra sull’uso di rimanti con tale terminazione in corrispondenza di temi ‘demarcatori’, anche nei poeti più tardi. Lo sviluppo della rima in esame e il suo ritorno, mediante ripresa di rimanti rari e peculiari (come ad esempio peintura e escura), rivela dunque un qualche valore intertestuale, descrivendo un panorama più ampio dove anche testi e poeti di generazioni differenti possono essere messi a confronto mediante espedienti semantico-formali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.