To make the dominoes fall: A relational-processual approach to societal accountability in the Italian and Spanish anti-corruption arenas

How do civil society organizations (CSOs) contribute to the struggle against public corruption? How can they hold their political representatives accountable? This thesis aims to answer these wide-ranging research questions, bridging anti-corruption and social movement studies by focusing on societal accountability, i.e., grassroots mechanisms for controlling and sanctioning powerholders. Over the last few years, corruption scholars have increasingly emphasized the role of civil society as an antidote against corruption, complementing state and electoral accountability mechanisms. However, empirical studies on the anti-corruption effects of civic interventions have yet to yield consistent results. This should hardly come as a surprise. If measuring corruption is a challenging task, assessing the extent to which corrupt deals are prevented due to civil society initiatives appears virtually impossible. Hence, this work takes a step back and problematizes the study of societal accountability, approaching it not as a pre-given set of mechanisms or practices deployed by anti-corruption civic actors but as the result of sustained and contentious interactions between multiple players. To do so, the study draws on social movement theories and conceptualizes societal accountability as a set of consequences of collective action efforts. Therefore, this work aims to understand how and under what conditions bottom-up anti-corruption initiatives achieve accountability results such as legal claim attainments, answerability, and sanctioning potential. With this goal in mind, the thesis builds upon existing evidence from corruption and accountability studies and contributes to ongoing debates on the consequences of collective action. The theoretical framework focuses on the concept of influence, subscribing to a processual-relational approach. It understands influence as a relationally emergent instance of causality, a form of positional power that enables multiple players to exert control over the consequences of collective struggles. By bridging the strategic-interaction approach and mediation models; the analysis elucidates the strategies followed by CSOs in seeking positions of influence, as well as the mechanisms through which relational patterns produce social change. The analytical framework is applied to the anti-corruption arenas in Italy and Spain and is narrowed down by focusing on three specific campaigns in each country: introducing transparency laws, passing whistleblowers' protection acts, and developing civic monitoring projects. The empirical material comprises 37 semi-structured qualitative interviews, documents, and network data retrieved through Action Organization Analysis. The corpus of data is analyzed by combining thematic analysis, frame analysis, and a theory-building process tracing through a qualitative network approach. Overall, the evidence collected contributes to the literature on anti-corruption, demonstrating that CSOs, directly and indirectly, contribute to the anti-corruption struggle by achieving policy change, increasing the system's answerability, and triggering formal and informal sanctions when necessary. However, the Italian and Spanish cases' comparative accounts highlight relevant differences. In particular, the empirical investigation contributes to current debates on the study of societal accountability, showing that integration with political elites may increase the likelihood of obtaining policy change, whereas horizontal integration among civic actors may enhance their sanctioning potential. Ultimately, this work shows how processual-relational approaches can help integrate strategic and mediation models to understand better how change-oriented collective actors influence political and social change. The concluding remarks maintain that the interactions and relations built by players over time and across different arenas serve as mediation channels at the micro-, meso-, and macro-levels. Overall, this demonstrates that individual players, patterns of relations in and across arenas, and ideas about relationships mediate between players' strategies, resources, or frames and their contextual conditions, thereby increasing or constraining their influence over the anti-corruption struggle

In che modo le organizzazioni della società civile (OSC) contribuiscono alla lotta contro la corruzione? Come possono responsabilizzare i rappresentanti politici? La presente tesi si propone di rispondere a queste a queste domande di ricerca, unendo gli studi sulla lotta alla corruzione a quelli sui movimenti sociali e concentrandosi sul concetto di societal accountability, cioè sui meccanismi di controllo e di sanzione dei rappresentanti pubblici. Negli ultimi anni, gli studiosi della corruzione hanno enfatizzato sempre più il ruolo della società civile come antidoto contro la corruzione, a complemento dei meccanismi di accountability statali ed elettorali. Tuttavia, gli studi empirici sugli effetti anticorruzione degli interventi civici non hanno ancora prodotto risultati coerenti. Questo non dovrebbe sorprendere. Se misurare la corruzione è un compito arduo, valutare se e quanto gli scambi corruttivi vengano impediti grazie alle iniziative della società civile sembra virtualmente impossibile. Per questo motivo, il presente lavoro fa un passo indietro e problematizza lo studio della societal accountability, affrontandola non come un insieme predefinito di meccanismi o pratiche messe in atto da attori civici anticorruzione, ma come il risultato di interazioni sostenute e conflittuali tra più attori, civici e non. Per fare ciò, lo studio si ispira alle teorie dei movimenti sociali e concettualizza la societal accountability come un insieme di conseguenze dell’azione collettiva. Pertanto, questo lavoro mira a capire come e in quali condizioni le iniziative anticorruzione dal basso raggiungano risultati di accountability, quali il passaggio di nuove norme, il miglioramento dell’answerability istituzionale e potenziale sanzionatorio. Con questo obiettivo, la tesi si basa sulle evidenze esistenti negli studi sulla corruzione e sull'accountability e contribuisce ai dibattiti in corso sulle conseguenze dell'azione collettiva. Il quadro teorico si concentra sul concetto di influenza, aderendo a un approccio processuale-relazionale. L'influenza è intesa come un'istanza di causalità relazionale, una forma di potere posizionale che consente a più attori di esercitare un controllo sulle conseguenze dell’azione collettiva. Facendo da ponte tra l'approccio strategico-interazionale e i modelli di mediazione, l'analisi chiarisce le strategie seguite dalle OSC nella ricerca di posizioni di influenza, così come i meccanismi attraverso i quali i modelli relazionali producono cambiamento sociale. Il quadro analitico è applicato alle arene anticorruzione in Italia e in Spagna e si restringe a tre specifiche aree di intervento: l'introduzione di leggi sulla trasparenza, l'approvazione di leggi per la protezione dei whistleblower e lo sviluppo di progetti di monitoraggio civico. Il materiale empirico comprende 37 interviste qualitative semi-strutturate, documenti e dati network. Nel complesso, le evidenze raccolte contribuiscono alla letteratura sulla lotta alla corruzione, dimostrando che le OSC contribuiscono, direttamente e indirettamente, alla lotta contro la corruzione ottenendo cambiamenti nelle politiche, aumentando l’answerability del sistema e innescando sanzioni formali e informali quando necessario. Tuttavia, l’analisi comparata dei casi italiano e spagnolo evidenziano differenze rilevanti. In particolare, l'indagine empirica contribuisce agli attuali dibattiti sullo studio della società della social accountability, dimostrando che l'integrazione con le élite politiche può aumentare la probabilità di ottenere di ottenere un cambiamento delle politiche, mentre l'integrazione orizzontale tra gli attori civici può aumentare il loro potenziale sanzionatorio. In definitiva, questo lavoro dimostra come gli approcci processuali-relazionali possano integrare modelli strategici e di mediazione per comprendere meglio il modo in cui gli attori collettivi influenzano il cambiamento politico e sociale. Le osservazioni conclusive sostengono che le interazioni e le relazioni costruite dagli attori nel corso del tempo e in diverse arene fungono da canali di mediazione a livello micro, meso e macro. Complessivamente, ciò dimostra che i singoli attori, i modelli di relazione nelle e tra le arene e le idee sulle relazioni mediano tra le strategie dei attori collettivi, aumentando o limitando così la loro influenza sulla lotta alla corruzione.