Il libro si interroga sulla relazione tra visivo e scritto in epoca contemporanea, in un mondo canonicamente classificato come «civiltà dell’immagine». È stato chiesto ad alcuni tra i più noti scrittori italiani di scegliere un’immagine e di costruire un testo intorno alle suggestioni che essa induce. In molti hanno accettato la sfida, ognuno interpretandola in modo diverso, cambiando di volta in volta le regole del gioco. Ad essi si sono aggiunti alcuni registi, figure che per statuto lavorano sulla trasformazione delle parole (il copione, la sceneggiatura) in immagini. Il risultato è un laboratorio unico per la riflessione sulle relazioni tra parola e immagine. Da questo esperimento è scaturito un Quadro molto variegato, che conferma e arricchisce la teoria estetica contemporanea: alcuni autori hanno concentrato la loro attenzione sul dato visivo, spesso su un singolo dettaglio pregnante, altri invece hanno usato l’immagine come punto di partenza per una narrazione autonoma. Tutti hanno contaminato racconto e descrizione, per far emergere di volta in volta frammenti di memoria, evocazioni liriche, riflessioni di estetica, storia, politica. Lo sguardo che si misura con le immagini sembra essere sempre inquieto, fluttuante, consapevolmente smarrito; le sollecitazioni prodotte, anziché approdare a risposte definite, si convertono in nuovi interrogativi aperti. Le immagini (fotografie, dipinti, inquadrature cinematografiche e altro) compaiono nel libro accanto ai testi, per rendere i lettori insieme spettatori e attori, mettendoli allo stesso tempo davanti all’immagine e nell’«occhio di chi guarda». A conferma che l’ibridazione fra parola e immagine è oggi sempre più intensa, e sempre più enigmatica.

Nell'occhio di chi guarda : scrittori e registi di fronte all'immagine

Fusillo, Massimo;
2014

Abstract

Il libro si interroga sulla relazione tra visivo e scritto in epoca contemporanea, in un mondo canonicamente classificato come «civiltà dell’immagine». È stato chiesto ad alcuni tra i più noti scrittori italiani di scegliere un’immagine e di costruire un testo intorno alle suggestioni che essa induce. In molti hanno accettato la sfida, ognuno interpretandola in modo diverso, cambiando di volta in volta le regole del gioco. Ad essi si sono aggiunti alcuni registi, figure che per statuto lavorano sulla trasformazione delle parole (il copione, la sceneggiatura) in immagini. Il risultato è un laboratorio unico per la riflessione sulle relazioni tra parola e immagine. Da questo esperimento è scaturito un Quadro molto variegato, che conferma e arricchisce la teoria estetica contemporanea: alcuni autori hanno concentrato la loro attenzione sul dato visivo, spesso su un singolo dettaglio pregnante, altri invece hanno usato l’immagine come punto di partenza per una narrazione autonoma. Tutti hanno contaminato racconto e descrizione, per far emergere di volta in volta frammenti di memoria, evocazioni liriche, riflessioni di estetica, storia, politica. Lo sguardo che si misura con le immagini sembra essere sempre inquieto, fluttuante, consapevolmente smarrito; le sollecitazioni prodotte, anziché approdare a risposte definite, si convertono in nuovi interrogativi aperti. Le immagini (fotografie, dipinti, inquadrature cinematografiche e altro) compaiono nel libro accanto ai testi, per rendere i lettori insieme spettatori e attori, mettendoli allo stesso tempo davanti all’immagine e nell’«occhio di chi guarda». A conferma che l’ibridazione fra parola e immagine è oggi sempre più intensa, e sempre più enigmatica.
2014
Settore L-FIL-LET/14 - Critica Letteraria e Letterature Comparate
Donzelli
978-88-6843-069-6
Immagine; parola; ekphrasis; visual studies
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