Fictiles Deae : un nuovo studio dell’apparato scultoreo del santuario di Fondo Iozzino

Nel 1960 durante lo scavo del santuario extraurbano di Fondo Iozzino a Pompei furono rinvenute tre statue in terracotta ancora sepolte dai lapilli dell’eruzione del 79 d.C. Le statue, seppur rappresentino uno dei rari esempi di sculture fittili rinvenute all’interno di un santuario, hanno ricevuto scarsa attenzione da parte degli studiosi. L’apparato plastico si compone di due statue femminili di dimensioni superiori al vero, di cui una conservata solo nel torso e una terza di misure più ridotte, identificata tradizionalmente con Artemide-Ecate. L’analisi della documentazione fotografica di archivio ha mostrato che nel santuario fu rinvenuta un’ulteriore statua fittile di cui si è perduto il ricordo. Il presente contributo intende esaminare la decorazione scultorea in terracotta del santuario nel suo insieme al fine di individuare l’ambito d’azione delle divinità femminili venerate nell’area sacra.