Il volume ricostruisce lo sviluppo delle posizioni cattoliche rispetto alla guerra nel corso del Novecento, a partire dalla proclamazione della Grande Guerra come "inutile strage" da parte di Benedetto XV fino alla condanna di ogni violenza bellica in nome di Dio da parte di Giovanni Paolo II. Si evidenzia un percorso assai tormentato, dove, alla costante invocazione alla pace - sempre più pressante, man mano che aumenta il potere distruttivo degli ordigni bellici e la guerra si fa sempre più totale, cancellando quella distinzione tra civili e militari che forniva uno dei caposalidi della teologia della "guerra giusta" - si accompagna all'affermazione della liceità morale della guerra (almeno difensiva). Ma al termine del percorso emerge uno spostamento significativo nella dottrina cattolica: l'abbandono della legittimazione morale della guerra santa e la condanna della crociata.
Chiesa, pace e guerra nel Novecento. Verso una delegittimazione religiosa dei conflitti
MENOZZI, DANIELE
2008
Abstract
Il volume ricostruisce lo sviluppo delle posizioni cattoliche rispetto alla guerra nel corso del Novecento, a partire dalla proclamazione della Grande Guerra come "inutile strage" da parte di Benedetto XV fino alla condanna di ogni violenza bellica in nome di Dio da parte di Giovanni Paolo II. Si evidenzia un percorso assai tormentato, dove, alla costante invocazione alla pace - sempre più pressante, man mano che aumenta il potere distruttivo degli ordigni bellici e la guerra si fa sempre più totale, cancellando quella distinzione tra civili e militari che forniva uno dei caposalidi della teologia della "guerra giusta" - si accompagna all'affermazione della liceità morale della guerra (almeno difensiva). Ma al termine del percorso emerge uno spostamento significativo nella dottrina cattolica: l'abbandono della legittimazione morale della guerra santa e la condanna della crociata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.