Lo studio delle confraternite in Abruzzo è un campo assai poco battuto, soprattutto per il periodo medievale che può dirsi totalmente inesplorato. Dall'esame inedito di alcune carte dei secoli XIV, XV e XVI conservate negli archivi della città di Atri (Teramo) emerge la presenza di ben dodici confraternite alla fine del Medioevo. La loro nascita si colloca dopo il 1352, quando ad Atri terminò una lunga lotta intestina tra guelfi e ghibellini e gli Statuti Comunali vennero riformati. Quelle legate alle corporazioni che governavano l’Universitas furono le prime a sorgere; scomparvero solo dopo la cancellazione del ruolo politico delle arti negli Statuti del 1531 e non riuscirono poi a riadattarsi nel clima religioso post-tridentino. Le compagnie esclusivamente devozionali, forse con una composizione sociale più bassa, comparvero nel primo Quattrocento ed ebbero vita solo qualche decennio. Rispetto alle confraternite delle maggiori città abruzzesi, legate agli ordini mendicanti e impegnate nell’allestimento di drammi e processioni, ad Atri tutte, eccetto una, avevano sede nella cattedrale, vero e proprio tempio civico, e il loro unico obbligo sembra essere stato la preghiera collettiva. Le ricche confraternite di mestiere gestivano ospedali e commissionarono preziose pale d’altare, tre delle quali ancora esistenti nel Museo Capitolare di Atri. Si tratta di polittici realizzati a Venezia e interamente scolpiti in legno, in linea con il maggior prestigio goduto dalla scultura policroma rispetto alla pittura nella cultura artistica e religiosa dell’Abruzzo. Ricostruendo idealmente il contesto originario, il possesso dello stesso oggetto di culto testimonia sia una gara di ostentazione tra alcune confraternite, sia soprattutto l’imporsi di queste associazioni nella società locale, segnalato dal contrasto, nella stessa chiesa, con i numerosi affreschi che, come d’uso nella regione, fungevano da pale, immobili e bidimensionali, degli altari di famiglie e persone private.
Confraternite e pale d'altare in Abruzzo alla fine del Medioevo : il caso di Atri (secoli XIV-XVI)
Scordella, Gioele
2021
Abstract
Lo studio delle confraternite in Abruzzo è un campo assai poco battuto, soprattutto per il periodo medievale che può dirsi totalmente inesplorato. Dall'esame inedito di alcune carte dei secoli XIV, XV e XVI conservate negli archivi della città di Atri (Teramo) emerge la presenza di ben dodici confraternite alla fine del Medioevo. La loro nascita si colloca dopo il 1352, quando ad Atri terminò una lunga lotta intestina tra guelfi e ghibellini e gli Statuti Comunali vennero riformati. Quelle legate alle corporazioni che governavano l’Universitas furono le prime a sorgere; scomparvero solo dopo la cancellazione del ruolo politico delle arti negli Statuti del 1531 e non riuscirono poi a riadattarsi nel clima religioso post-tridentino. Le compagnie esclusivamente devozionali, forse con una composizione sociale più bassa, comparvero nel primo Quattrocento ed ebbero vita solo qualche decennio. Rispetto alle confraternite delle maggiori città abruzzesi, legate agli ordini mendicanti e impegnate nell’allestimento di drammi e processioni, ad Atri tutte, eccetto una, avevano sede nella cattedrale, vero e proprio tempio civico, e il loro unico obbligo sembra essere stato la preghiera collettiva. Le ricche confraternite di mestiere gestivano ospedali e commissionarono preziose pale d’altare, tre delle quali ancora esistenti nel Museo Capitolare di Atri. Si tratta di polittici realizzati a Venezia e interamente scolpiti in legno, in linea con il maggior prestigio goduto dalla scultura policroma rispetto alla pittura nella cultura artistica e religiosa dell’Abruzzo. Ricostruendo idealmente il contesto originario, il possesso dello stesso oggetto di culto testimonia sia una gara di ostentazione tra alcune confraternite, sia soprattutto l’imporsi di queste associazioni nella società locale, segnalato dal contrasto, nella stessa chiesa, con i numerosi affreschi che, come d’uso nella regione, fungevano da pale, immobili e bidimensionali, degli altari di famiglie e persone private.File | Dimensione | Formato | |
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