Il volume raccoglie gli Atti del Convegno «Ognuno riconosce i suoi». Montale e gli altri, svoltosi nel novembre 2022 presso il Collegio Ghislieri di Pavia. Traendo spunto da un celebre verso di Piccolo testamento, il Convegno è nato dalla volontà di stilare un bilancio, sia pur molto parziale, della fitta rete di rapporti che ha legato, anche sul piano personale e affettivo, Montale ad alcuni importanti autori rappresentativi della poesia italiana contemporanea: Ungaretti (Pietro Cataldi), Sbarbaro (Paolo Zoboli), Sereni (Niccolò Scaffai), Zanzotto (Uberto Motta), Luzi (Stefano Verdino), Sanguineti (Manuela Manfredini). Gli ultimi tre saggi invece indagano non il rapporto con un singolo poeta, ma altri due rilevanti aspetti del retroterra culturale montaliano: il melodramma (Luca Carlo Rossi) e la letteratura anglo-americana (Ida Campeggiani e Francesco Sielo). In chiusura, alcune pagine “a cannocchiale rovesciato”: la riflessione da parte di Rossano Pestarino, uno dei poeti più interessanti della generazione degli anni Settanta, sul ruolo esercitato da Montale nella sua personale formazione poetica.
«Ognuno riconosce i suoi» : Montale e gli altri
Masciotti, Beatrice;
2025
Abstract
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno «Ognuno riconosce i suoi». Montale e gli altri, svoltosi nel novembre 2022 presso il Collegio Ghislieri di Pavia. Traendo spunto da un celebre verso di Piccolo testamento, il Convegno è nato dalla volontà di stilare un bilancio, sia pur molto parziale, della fitta rete di rapporti che ha legato, anche sul piano personale e affettivo, Montale ad alcuni importanti autori rappresentativi della poesia italiana contemporanea: Ungaretti (Pietro Cataldi), Sbarbaro (Paolo Zoboli), Sereni (Niccolò Scaffai), Zanzotto (Uberto Motta), Luzi (Stefano Verdino), Sanguineti (Manuela Manfredini). Gli ultimi tre saggi invece indagano non il rapporto con un singolo poeta, ma altri due rilevanti aspetti del retroterra culturale montaliano: il melodramma (Luca Carlo Rossi) e la letteratura anglo-americana (Ida Campeggiani e Francesco Sielo). In chiusura, alcune pagine “a cannocchiale rovesciato”: la riflessione da parte di Rossano Pestarino, uno dei poeti più interessanti della generazione degli anni Settanta, sul ruolo esercitato da Montale nella sua personale formazione poetica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



