Il più grande scrittore in prosa fra Medioevo e Modernità, Giovanni Boccaccio, fu l’“inventore” della letteratura italiana. Con una grande intuizione filologico-editoriale ed ermeneutica realizzò la prima antologia d’autore della letteratura volgare, affidandola a uno straordinario manoscritto che costituisce l’atto di fondazione di una lunga linea storiografica. Martin Eisner introduce il lettore nell’officina boccacciana, studiando in dettaglio il progetto che anima la composizione di questo “libro totale”, in cui Vita nuova, Commedia e rime dantesche vengono accostate al Canzoniere: Dante e Petrarca sono ormai i due grandi classici moderni, e Boccaccio il mediatore della nuova tradizione. Sulla linea di Curtius, Eisner ambisce a « combinare pariteticamente il “microscopico” e il “macroscopico” », concentrando lo sguardo sull’attività filologica di Boccaccio e raccogliendo le sue riflessioni sulla poesia disseminate in opere come il Decameron o le Genealogie. Ne emerge un ritratto che integra con equilibrio le dimensioni della sua attività di copista-editore e di creatore di capolavori letterari in lingua latina e volgare.
Boccaccio e l'invenzione della letteratura italiana : Dante, Petrarca, Cavalcanti e l’autorità del volgare
Bologna, Corrado;Fabiani, Lorenzo
2022
Abstract
Il più grande scrittore in prosa fra Medioevo e Modernità, Giovanni Boccaccio, fu l’“inventore” della letteratura italiana. Con una grande intuizione filologico-editoriale ed ermeneutica realizzò la prima antologia d’autore della letteratura volgare, affidandola a uno straordinario manoscritto che costituisce l’atto di fondazione di una lunga linea storiografica. Martin Eisner introduce il lettore nell’officina boccacciana, studiando in dettaglio il progetto che anima la composizione di questo “libro totale”, in cui Vita nuova, Commedia e rime dantesche vengono accostate al Canzoniere: Dante e Petrarca sono ormai i due grandi classici moderni, e Boccaccio il mediatore della nuova tradizione. Sulla linea di Curtius, Eisner ambisce a « combinare pariteticamente il “microscopico” e il “macroscopico” », concentrando lo sguardo sull’attività filologica di Boccaccio e raccogliendo le sue riflessioni sulla poesia disseminate in opere come il Decameron o le Genealogie. Ne emerge un ritratto che integra con equilibrio le dimensioni della sua attività di copista-editore e di creatore di capolavori letterari in lingua latina e volgare.| File | Dimensione | Formato | |
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