Il volume affronta la storia di questo nuovo periodo nella vita del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e come l’Ottocento abbia fortemente mutato la stessa morfologia degli strumenti preposti alla tutela del patrimonio, ed insieme ad essi la mentalità del conservatore. Da uomo di scienze e di metodo, questa figura passerà ad incarnare un protagonista nuovo, sempre più ancorato al mondo delle belle arti. Intorno al destino dello storico Dipartimento, si muoveranno varie professionalità il cui coordinamento sarà promosso dalla direzione fiorentina, ma ancor di più dal Governo centrale. Assisteremo alla nascita e complessa strutturazione delle soprintendenze e dei commissariati di tutela del bene culturale che dopo l’Unità d’Italia si articolarono in varie parti del territorio. La verifica della politica di controllo che da Roma si estese alle sezioni periferiche della penisola, operando su ogni tipologia di bene artistico, trovò nel settore dei disegni e delle incisioni, un campo di applicazione particolarmente stimolante e complesso, perché i numeri della raccolta degli Uffizi erano talmente elevati che ogni tentativo portato avanti all’interno del Gabinetto fiorentino, rappresentava una prototipo da imitare nelle modalità del metodo e nella resa della gestione. Si ripercorrono le fasi più significative che caratterizzarono la politica delle acquisizioni, l’intenso lavoro di scelte e valorizzazione per alimentare le antiche tipologie, ma altresì l’impegno per creare nuovi settori, avvicinando il percorso visivo della raccolta, alla realtà delle contemporanee istanze figurative.
Storia di una collezione. Dal periodo napoleonico al primo conflitto mondiale
FILETI, Miriam
2014
Abstract
Il volume affronta la storia di questo nuovo periodo nella vita del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e come l’Ottocento abbia fortemente mutato la stessa morfologia degli strumenti preposti alla tutela del patrimonio, ed insieme ad essi la mentalità del conservatore. Da uomo di scienze e di metodo, questa figura passerà ad incarnare un protagonista nuovo, sempre più ancorato al mondo delle belle arti. Intorno al destino dello storico Dipartimento, si muoveranno varie professionalità il cui coordinamento sarà promosso dalla direzione fiorentina, ma ancor di più dal Governo centrale. Assisteremo alla nascita e complessa strutturazione delle soprintendenze e dei commissariati di tutela del bene culturale che dopo l’Unità d’Italia si articolarono in varie parti del territorio. La verifica della politica di controllo che da Roma si estese alle sezioni periferiche della penisola, operando su ogni tipologia di bene artistico, trovò nel settore dei disegni e delle incisioni, un campo di applicazione particolarmente stimolante e complesso, perché i numeri della raccolta degli Uffizi erano talmente elevati che ogni tentativo portato avanti all’interno del Gabinetto fiorentino, rappresentava una prototipo da imitare nelle modalità del metodo e nella resa della gestione. Si ripercorrono le fasi più significative che caratterizzarono la politica delle acquisizioni, l’intenso lavoro di scelte e valorizzazione per alimentare le antiche tipologie, ma altresì l’impegno per creare nuovi settori, avvicinando il percorso visivo della raccolta, alla realtà delle contemporanee istanze figurative.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.