La ricerca presentata nel volume si concentra sulle riflessioni più strettamente filosofiche di Simone Weil, lasciando sullo sfondo quelle politiche, nel tentativo di proporre un’ermeneutica originale degli scritti meno strutturati di Weil. A partire dai Primi scritti filosofici fino all’opera più frammentaria, ma teoreticamente più densa, i Quaderni, si vuole offrire una lettura dettagliata e unitaria di alcune nozioni cardine del pensiero weiliano, nella convinzione che il contributo teoretico da esse aperto sia tra quelli più acuti e fecondi della Francia degli anni Trenta. Nel primo capitolo si rintracciano le linee della riflessione gnoseologica weiliana attraverso, da una parte, un possibile confronto tra il metodo fenomenologico husserliano e quello, propriamente weiliano, della lettura; dall’altro con la filosofia classica, in particolare con Platone, Cartesio e Kant. Nel secondo capitolo viene messa in evidenza la categoria weiliana di naturel, mediante le nozioni di metaxù e di limite, sul piano teoretico, e quella di Bello su quello più specificamente etico, nel quale un ruolo fondante giocano le nozioni di azione-non-agente e di assenza. Nel terzo capitolo si riprendono le precedenti categorie con un’attenzione specifica alla loro interazione con la nozione di surnaturel, della quale si analizza la portata teoretica attraverso le questioni della temporalità, del dolore, della contraddizione. L’approdo della ricerca è ad un’etica della corrispondenza, a cui si giunge tramite un’ulteriore correlazione tra la categoria di surnaturel e quella di Bene.
Corrispondere al limite. Simone Weil: il pensiero e la luce
FULCO, RITA
2002
Abstract
La ricerca presentata nel volume si concentra sulle riflessioni più strettamente filosofiche di Simone Weil, lasciando sullo sfondo quelle politiche, nel tentativo di proporre un’ermeneutica originale degli scritti meno strutturati di Weil. A partire dai Primi scritti filosofici fino all’opera più frammentaria, ma teoreticamente più densa, i Quaderni, si vuole offrire una lettura dettagliata e unitaria di alcune nozioni cardine del pensiero weiliano, nella convinzione che il contributo teoretico da esse aperto sia tra quelli più acuti e fecondi della Francia degli anni Trenta. Nel primo capitolo si rintracciano le linee della riflessione gnoseologica weiliana attraverso, da una parte, un possibile confronto tra il metodo fenomenologico husserliano e quello, propriamente weiliano, della lettura; dall’altro con la filosofia classica, in particolare con Platone, Cartesio e Kant. Nel secondo capitolo viene messa in evidenza la categoria weiliana di naturel, mediante le nozioni di metaxù e di limite, sul piano teoretico, e quella di Bello su quello più specificamente etico, nel quale un ruolo fondante giocano le nozioni di azione-non-agente e di assenza. Nel terzo capitolo si riprendono le precedenti categorie con un’attenzione specifica alla loro interazione con la nozione di surnaturel, della quale si analizza la portata teoretica attraverso le questioni della temporalità, del dolore, della contraddizione. L’approdo della ricerca è ad un’etica della corrispondenza, a cui si giunge tramite un’ulteriore correlazione tra la categoria di surnaturel e quella di Bene.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.