Il libro si sofferma sulla ricorrenza del crimen laesae maiestatis nella produzione normativa lombarda tra gli anni Trenta del XIV secolo e la prima metà del XV secolo. Ora usata, ora evitata da attori politici diversi (la civitas, il dominus, il vicario imperiale ed il principe dell’impero), in tale espressione si condensano riflessioni diverse a proposito degli attributi della sovranità e dei suoi legittimi detentori. La sovranità collettiva riemerge, carsicamente, come resiliente portato di una cultura politica comunitaria, di cui alcune élites urbane sono di certo le ideologicamente più agguerrite portavoci. Di conseguenza, gli stessi Visconti non possono dimostrarsi ad essa del tutto insensibili nel costruire i loro disegni monarchici. Proprio la continua interazione tra sovranità collettiva e sovranità personale, tra la resistenza di alcune città e le sperimentazioni e le scelte individuali dei singoli Visconti, complica decisamente, variegandolo, il passaggio dal comune alla signoria, e dalla signoria al principato in un’esperienza, come quella lombarda, tradizionalmente considerata dalla storiografia come modello di linearità.
Lesa maestà all'ombra del Biscione. Dalle città lombarde ad una "monarchia" europea
CENGARLE F
2014
Abstract
Il libro si sofferma sulla ricorrenza del crimen laesae maiestatis nella produzione normativa lombarda tra gli anni Trenta del XIV secolo e la prima metà del XV secolo. Ora usata, ora evitata da attori politici diversi (la civitas, il dominus, il vicario imperiale ed il principe dell’impero), in tale espressione si condensano riflessioni diverse a proposito degli attributi della sovranità e dei suoi legittimi detentori. La sovranità collettiva riemerge, carsicamente, come resiliente portato di una cultura politica comunitaria, di cui alcune élites urbane sono di certo le ideologicamente più agguerrite portavoci. Di conseguenza, gli stessi Visconti non possono dimostrarsi ad essa del tutto insensibili nel costruire i loro disegni monarchici. Proprio la continua interazione tra sovranità collettiva e sovranità personale, tra la resistenza di alcune città e le sperimentazioni e le scelte individuali dei singoli Visconti, complica decisamente, variegandolo, il passaggio dal comune alla signoria, e dalla signoria al principato in un’esperienza, come quella lombarda, tradizionalmente considerata dalla storiografia come modello di linearità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.