Il presente contributo indaga i processi della costruzione letteraria e della ricezione esegetica del primo guardiano infernale incontrato da Dante, Caronte, il cui ruolo (già virgiliano) di nocchiero sull’Acheronte chiama in causa, in ottica dantesca, la figura di Flegiàs, secondo traghettatore della ‘Commedia’. Nelle prime recensioni miniate del poema, quest’ultimo condivide infatti con il primo non solo la funzione di snodo narrativo, ma lo stesso destino metamorfico, vista la sostituzione ricorrente delle tradizionali fattezze umane con fisionomia e attributi diabolici. La significativa somiglianza iconografica dei due guardiani nei più antichi manoscritti miniati della ‘Commedia’ sarà da imputare alla differente caratterizzazione che Dante riserva loro, unita all’assenza di un modello di riferimento autonomo per la figura di Flegiàs, inevitabilmente assimilato al primo. Non sarà infine da ritenersi secondaria la coerenza generale dell’esegesi scritta, concorde nel riconoscere un «dimonio» tanto nel primo quanto nel secondo guardiano.
«A l’altra riva». I traghettatori infernali da Virgilio all’esegesi scritta e figurata della Commedia
Alessandra Forte
2018
Abstract
Il presente contributo indaga i processi della costruzione letteraria e della ricezione esegetica del primo guardiano infernale incontrato da Dante, Caronte, il cui ruolo (già virgiliano) di nocchiero sull’Acheronte chiama in causa, in ottica dantesca, la figura di Flegiàs, secondo traghettatore della ‘Commedia’. Nelle prime recensioni miniate del poema, quest’ultimo condivide infatti con il primo non solo la funzione di snodo narrativo, ma lo stesso destino metamorfico, vista la sostituzione ricorrente delle tradizionali fattezze umane con fisionomia e attributi diabolici. La significativa somiglianza iconografica dei due guardiani nei più antichi manoscritti miniati della ‘Commedia’ sarà da imputare alla differente caratterizzazione che Dante riserva loro, unita all’assenza di un modello di riferimento autonomo per la figura di Flegiàs, inevitabilmente assimilato al primo. Non sarà infine da ritenersi secondaria la coerenza generale dell’esegesi scritta, concorde nel riconoscere un «dimonio» tanto nel primo quanto nel secondo guardiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.