Un'inedita postilla aggiunta a un esemplare delle Vite vasariane pochi anni dopo la loro prima stampa (1550) attribuisce a Donatello il grande Crocifisso ligneo in Santa Maria dei Servi a Padova: una scultura assai celebrata allora e in séguito a causa di un prodigio operato nel 1512, e malgrado ciò - o forse proprio perciò - quasi mai entrata finora nella letteratura artistica. L'approfondimento delle ricerche sulla documentazione antica del Crocifisso permette di recuperare altre due testimonianze coeve che puntano nella medesima direzione attributiva. Ma è l'approccio spregiudicato all’opera e ai suoi raffronti con il catalogo di Donatello e con la produzione contemporanea di Crocifissi in area veneta a garantire infine la piena attendibilità di tutte queste voci. Il Crocifisso dei Servi si rivela un capolavoro misconosciuto del supremo maestro fiorentino, realizzato in tempi assai prossimi a quello bronzeo della Basilica del Santo (1444-1449). L'indagine comparativa consente di produrre ulteriori novità sul conto di questo secondo e famoso manufatto (v. ill.), analizzato e fotografato per la prima volta nei suoi dettagli.

Novità su Donatello a Padova

Francesco Caglioti
;
2008

Abstract

Un'inedita postilla aggiunta a un esemplare delle Vite vasariane pochi anni dopo la loro prima stampa (1550) attribuisce a Donatello il grande Crocifisso ligneo in Santa Maria dei Servi a Padova: una scultura assai celebrata allora e in séguito a causa di un prodigio operato nel 1512, e malgrado ciò - o forse proprio perciò - quasi mai entrata finora nella letteratura artistica. L'approfondimento delle ricerche sulla documentazione antica del Crocifisso permette di recuperare altre due testimonianze coeve che puntano nella medesima direzione attributiva. Ma è l'approccio spregiudicato all’opera e ai suoi raffronti con il catalogo di Donatello e con la produzione contemporanea di Crocifissi in area veneta a garantire infine la piena attendibilità di tutte queste voci. Il Crocifisso dei Servi si rivela un capolavoro misconosciuto del supremo maestro fiorentino, realizzato in tempi assai prossimi a quello bronzeo della Basilica del Santo (1444-1449). L'indagine comparativa consente di produrre ulteriori novità sul conto di questo secondo e famoso manufatto (v. ill.), analizzato e fotografato per la prima volta nei suoi dettagli.
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