Dei compendi di Epicuro ci si propone qui di indagare sistematicamente forme e funzioni, allo scopo di individuare i tratti che ne fanno un genere di scrittura radicato profondamente nella storia del Κῆπος e non meno centrale nella letteratura filosofica e tecnico-scientifica contemporanea e successiva. La definizione delle prerogative proprie della letteratura compendiaria epicurea costituirà lo sfondo per una lettura comparata con i frammenti superstiti dell’opera più importante di Epicuro, il trattato Περὶ φύσεως: ciò permetterà di definire la tecnica di rielaborazione che governa il processo di (auto)epitomazione, e, conseguentemente, di ripensare il rapporto che le epistoleepitomi incentrate sui problemi di scienza della natura intrattengono con il trattato maggiore. Della vasta letteratura di cui ho dato conto, in maniera necessariamente sintetica, saranno largamente ripresi metodi e problemi. Abbandonato il paradigma interpretativo oramai sterile, che ha in Usener il suo corifeo e che individua nelle epitomi di fisica e cosmologia poco più che una fonte di dottrina la cui presunta veste non-letteraria le relega, quando non all’artigianato anonimo della dossografia, a una destinazione ‘esoterica’, tenterò un’interpretazione dell’intero spettro della Kompendienliteratur epicurea come sistema coerente e dinamico, prodotto letterario autonomo e rispondente ad una prassi compositiva e ad un programma educativo precisi, da ricostruire criticamente combinando fonti diverse. Vi troveranno spazio, a seguito di un’introduzione teoricoterminologica, considerazioni sui principali problemi sollevati dalla critica: 1) Genesi del compendio epicureo come reazione a mutamenti concreti nella modalità dell’insegnamento (lo spostamento della scuola ad Atene rende impossibile la prosecuzione della συζήτησις in presenza del Maestro) e come istanza di organizzazione e, in certa misura, canonizzazione tra una mole considerevole di scritti (cf. De Witt 1937; Delattre/Delattre 2009). 2) Destinazione didattica, in cui si combinano la funzione isagogica e quella rammemorativa (cf. Bollack et al.) a perseguire scopi molteplici: canonizzazione di contenuti dottrinari, trasmissione del sapere (παράδοσις), soccorso terapeutico (βοήθεια) e psicagogia (cf. Rabbow 1954; Schmidt 1962/1984; Hadot 1969; Eckstein 2004; CambronGoulet 2016 e 2017); pluralità di scopi che implica necessariamente una pluralità di destinatari (cf. De Sanctis 2011 e 2012; Spinelli 2010; Muñoz Morcillo 2016; Braicovich 2017a e 2017b) e una retorica mirata (cf. Clay 1973; Bollack et al.; Delattre 2004 e 2009; Gagliarde 2011). 3) Rapporto con forme congeneri in altri contesti, filosofici e non (cf. Clay 1973; Tulli 2000; MacGillivray 2015). 4) Fasi di trasformazione della Kompendienliteratur nella storia del Κῆπος (cf. Angeli 1986 e 1988). 5) Interrelazione tra il Περὶ φύσεως e i compendi sulla scienza della natura (cf. Clay 1973; Sedley 1998).

La Kompendienliteratur nella scuola di Epicuro : forme, funzioni, contesto / Damiani, Vincenzo; relatore: Tulli, Mauro; relatore esterno: Erler, Michael; Scuola Normale Superiore, 2019.

La Kompendienliteratur nella scuola di Epicuro : forme, funzioni, contesto

Damiani, Vincenzo
2019

Abstract

Dei compendi di Epicuro ci si propone qui di indagare sistematicamente forme e funzioni, allo scopo di individuare i tratti che ne fanno un genere di scrittura radicato profondamente nella storia del Κῆπος e non meno centrale nella letteratura filosofica e tecnico-scientifica contemporanea e successiva. La definizione delle prerogative proprie della letteratura compendiaria epicurea costituirà lo sfondo per una lettura comparata con i frammenti superstiti dell’opera più importante di Epicuro, il trattato Περὶ φύσεως: ciò permetterà di definire la tecnica di rielaborazione che governa il processo di (auto)epitomazione, e, conseguentemente, di ripensare il rapporto che le epistoleepitomi incentrate sui problemi di scienza della natura intrattengono con il trattato maggiore. Della vasta letteratura di cui ho dato conto, in maniera necessariamente sintetica, saranno largamente ripresi metodi e problemi. Abbandonato il paradigma interpretativo oramai sterile, che ha in Usener il suo corifeo e che individua nelle epitomi di fisica e cosmologia poco più che una fonte di dottrina la cui presunta veste non-letteraria le relega, quando non all’artigianato anonimo della dossografia, a una destinazione ‘esoterica’, tenterò un’interpretazione dell’intero spettro della Kompendienliteratur epicurea come sistema coerente e dinamico, prodotto letterario autonomo e rispondente ad una prassi compositiva e ad un programma educativo precisi, da ricostruire criticamente combinando fonti diverse. Vi troveranno spazio, a seguito di un’introduzione teoricoterminologica, considerazioni sui principali problemi sollevati dalla critica: 1) Genesi del compendio epicureo come reazione a mutamenti concreti nella modalità dell’insegnamento (lo spostamento della scuola ad Atene rende impossibile la prosecuzione della συζήτησις in presenza del Maestro) e come istanza di organizzazione e, in certa misura, canonizzazione tra una mole considerevole di scritti (cf. De Witt 1937; Delattre/Delattre 2009). 2) Destinazione didattica, in cui si combinano la funzione isagogica e quella rammemorativa (cf. Bollack et al.) a perseguire scopi molteplici: canonizzazione di contenuti dottrinari, trasmissione del sapere (παράδοσις), soccorso terapeutico (βοήθεια) e psicagogia (cf. Rabbow 1954; Schmidt 1962/1984; Hadot 1969; Eckstein 2004; CambronGoulet 2016 e 2017); pluralità di scopi che implica necessariamente una pluralità di destinatari (cf. De Sanctis 2011 e 2012; Spinelli 2010; Muñoz Morcillo 2016; Braicovich 2017a e 2017b) e una retorica mirata (cf. Clay 1973; Bollack et al.; Delattre 2004 e 2009; Gagliarde 2011). 3) Rapporto con forme congeneri in altri contesti, filosofici e non (cf. Clay 1973; Tulli 2000; MacGillivray 2015). 4) Fasi di trasformazione della Kompendienliteratur nella storia del Κῆπος (cf. Angeli 1986 e 1988). 5) Interrelazione tra il Περὶ φύσεως e i compendi sulla scienza della natura (cf. Clay 1973; Sedley 1998).
2019
M-FIL/07 STORIA DELLA FILOSOFIA ANTICA
Filosofia
Epicureanism
Epicurus
Epicurus. Epistula ad Herodotum
Epicurus. Epistula ad Menoeceum
Epicurus. Epistula ad Pythoclem
Galen
kompendienliteratur
Philosophy
Scuola Normale Superiore
Tulli, Mauro
Erler, Michael
Bertolacci, Amos
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Descrizione: doctoral thesis full text
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11384/86114
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