Il 2019 si è concluso in Cile con forti e prolungati scontri di piazza, manifestazioni e coprifuoco. Eppure negli ultimi trent’anni il Cile democratico, uscito dalla dittatura di Pinochet, ha percorso con dedizione la strada del neoliberalismo, crescendo e venendo riconosciuto come il Paese economicamente più stabile dell’America latina. I costi di un welfare del tutto privatizzato e di un immobilismo sociale sono però pesati per anni sulla grande maggioranza dei cittadini cileni. A lungo considerato un’“eccezione”, da alcuni un “modello”, il Cile di oggi rimane un Paese su cui è necessario puntare la lente d’ingrandimento per trarre alcune preziose lezioni.
Cile in rivolta
Padoan, Enrico;
2020
Abstract
Il 2019 si è concluso in Cile con forti e prolungati scontri di piazza, manifestazioni e coprifuoco. Eppure negli ultimi trent’anni il Cile democratico, uscito dalla dittatura di Pinochet, ha percorso con dedizione la strada del neoliberalismo, crescendo e venendo riconosciuto come il Paese economicamente più stabile dell’America latina. I costi di un welfare del tutto privatizzato e di un immobilismo sociale sono però pesati per anni sulla grande maggioranza dei cittadini cileni. A lungo considerato un’“eccezione”, da alcuni un “modello”, il Cile di oggi rimane un Paese su cui è necessario puntare la lente d’ingrandimento per trarre alcune preziose lezioni.File | Dimensione | Formato | |
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