«La Critica Cinematografica», pubblicata a Parma dal 1946 al 1948 sotto la direzione di Antonio Marchi e Fausto Fornari, rappresenta uno degli esempi più alti della vivacità culturale che caratterizzò Parma nel secondo dopoguerra. La rivista si distinse per la caratura delle collaborazioni (Bertolucci, Ungaretti, Macrì, Chiarini, Aristarco, Verdone, Spagnoletti, Squarcia, Colombi Guidotti…), per la precoce apertura di vedute con cui affrontò i dibattiti che all’epoca segnarono il rinnovato interesse per la decima musa e, non ultimo, per l’innovativa veste grafica che porta la firma di artisti del calibro di Carlo Mattioli, Mino Maccari e Ottone Rosai. L’ampia antologia che qui se ne offre (curata da Andrea Torre) è arricchita dai saggi d’approfondimento di Goffredo Fofi, Giovanni Ronchini, Nicola Magnani, e dai ricordi di Morando Morandini, Mario Verdone, Sergio Frosali e Isa Guastalla. Il libro, in tal senso, non è solo una summa (pur in sé già oltremodo significativa) di testi “storici” rimessi a disposizione del lettore, ma diventa anche una specola ideale per una ricognizione del quadro culturale di un’epoca feconda di intrecci tra letteratura e cinema.

«La Critica Cinematografica» (1946-1948). Antologia

TORRE, ANDREA
2005

Abstract

«La Critica Cinematografica», pubblicata a Parma dal 1946 al 1948 sotto la direzione di Antonio Marchi e Fausto Fornari, rappresenta uno degli esempi più alti della vivacità culturale che caratterizzò Parma nel secondo dopoguerra. La rivista si distinse per la caratura delle collaborazioni (Bertolucci, Ungaretti, Macrì, Chiarini, Aristarco, Verdone, Spagnoletti, Squarcia, Colombi Guidotti…), per la precoce apertura di vedute con cui affrontò i dibattiti che all’epoca segnarono il rinnovato interesse per la decima musa e, non ultimo, per l’innovativa veste grafica che porta la firma di artisti del calibro di Carlo Mattioli, Mino Maccari e Ottone Rosai. L’ampia antologia che qui se ne offre (curata da Andrea Torre) è arricchita dai saggi d’approfondimento di Goffredo Fofi, Giovanni Ronchini, Nicola Magnani, e dai ricordi di Morando Morandini, Mario Verdone, Sergio Frosali e Isa Guastalla. Il libro, in tal senso, non è solo una summa (pur in sé già oltremodo significativa) di testi “storici” rimessi a disposizione del lettore, ma diventa anche una specola ideale per una ricognizione del quadro culturale di un’epoca feconda di intrecci tra letteratura e cinema.
2005
Uni.Nova
cinema; rivista; critica
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