Fonologia diacronica e sociolinguistica: gli esiti toscani di -SI̯- e di -Ce/i- e l'origine della pronuncia ['ba:tʃo]

Il lavoro riconsidera un aspetto controverso della fonologia diacronica dell’italiano: la vicenda che ha portato dal nesso latino -SI̯- all’affricata palatoalveolare sorda che ad esso corrisponde nell’italiano standard odierno. Ipotizzare un regolare mutamento fonetico [sj] > [tʃ], determinato articolatoriamente, porrebbe evidenti problemi. Va invece postulato un mutamento secondario, che non si comprende se non ampliando la prospettiva in una duplice direzione. Da un lato, entro il sistema del fiorentino, si deve considerare nel contempo la sorte subita da /tʃ/ esito di -C- in contesto palatale e l’interazione strutturale fra questo esito e quello del nesso -SI̯-. Dall’altro si deve analizzare il modo in cui il sistema fiorentino così determinatosi sia stato esportato nel resto d’Italia dando origine ad un sistema fonologico italiano standard che dal fiorentino per più aspetti – come per quello qui considerato – si discosta.