Il tema della governance è tra i più dibattuti. Se vi è consenso su una nozione “minimale” di governance quale mu¬tato assetto organizzativo della società, progressiva espansione di regimi formali e informali basati su interazione, partnership e coo-perazione tra attori pubblici e privati o l’autoregolazione di questi ultimi, vi è invece dissenso sul giudizio circa la produttività analitica del concetto e il modo in cui vanno interpretati i fenomeni cui esso si riferisce. Si tratta di qualcosa di progettato o casuale? Designa nuove opportunità di “pilotaggio” della società o una processualità acefala? Indica nuovi rapporti o disgregazione sociale? Denota essenzialmente fenomeni e processi inediti, come connessioni di rete, deterritorializzazione dei legami sociali, decentralizzazione politica, o riformula anche vecchie questioni, come potere, disuguaglianza, esclusione? Quali sono i fattori retrostanti ai nuovi assetti di governance? Come si legittimano? Comee da chi ne va misurata l’efficienza? La prospettiva qui suggerita per confrontarsi con tali quesiti è quella della gover-nance come “interfaccia”. Da qualsiasi punto di vista la si guardi, la governance comporta una profonda riarticolazione delle relazioni sociali. Diversamente dalla nozione spesso evocata di “coordinamento”, l’idea di interfaccia segnala tuttavia la problematicità, la potenziale instabilità e ambivalenza di tale riarticolazione. Se la governance costituisce un intreccio di logiche d’azione mutevoli e contrastanti, in quale misura essa produce integrazione piuttosto che giustapposizione o sovrapposizione? Fino a che punto gli assetti di governance sono in grado di rispondere ai problemi di efficienza-efficacia, carenza cognitiva e frammentazione sociale da cui traggono origine? I contributi ospitati in questo numero della rivista affrontano il tema abbinando riflessione teorica e riscontro empirico e guardando a problematiche di primo piano, dalla governance europea a quella urbana, dal ruolo dei flussi informativi nelle poli-tiche ambientali alla brevettazione in campo biomedico, dai rischi dell’agricoltura geneticamente modificata alla valutazione partecipata della scienza e della tecnologia.

Governance come interfaccia

PELLIZZONI, LUIGI
2005

Abstract

Il tema della governance è tra i più dibattuti. Se vi è consenso su una nozione “minimale” di governance quale mu¬tato assetto organizzativo della società, progressiva espansione di regimi formali e informali basati su interazione, partnership e coo-perazione tra attori pubblici e privati o l’autoregolazione di questi ultimi, vi è invece dissenso sul giudizio circa la produttività analitica del concetto e il modo in cui vanno interpretati i fenomeni cui esso si riferisce. Si tratta di qualcosa di progettato o casuale? Designa nuove opportunità di “pilotaggio” della società o una processualità acefala? Indica nuovi rapporti o disgregazione sociale? Denota essenzialmente fenomeni e processi inediti, come connessioni di rete, deterritorializzazione dei legami sociali, decentralizzazione politica, o riformula anche vecchie questioni, come potere, disuguaglianza, esclusione? Quali sono i fattori retrostanti ai nuovi assetti di governance? Come si legittimano? Comee da chi ne va misurata l’efficienza? La prospettiva qui suggerita per confrontarsi con tali quesiti è quella della gover-nance come “interfaccia”. Da qualsiasi punto di vista la si guardi, la governance comporta una profonda riarticolazione delle relazioni sociali. Diversamente dalla nozione spesso evocata di “coordinamento”, l’idea di interfaccia segnala tuttavia la problematicità, la potenziale instabilità e ambivalenza di tale riarticolazione. Se la governance costituisce un intreccio di logiche d’azione mutevoli e contrastanti, in quale misura essa produce integrazione piuttosto che giustapposizione o sovrapposizione? Fino a che punto gli assetti di governance sono in grado di rispondere ai problemi di efficienza-efficacia, carenza cognitiva e frammentazione sociale da cui traggono origine? I contributi ospitati in questo numero della rivista affrontano il tema abbinando riflessione teorica e riscontro empirico e guardando a problematiche di primo piano, dalla governance europea a quella urbana, dal ruolo dei flussi informativi nelle poli-tiche ambientali alla brevettazione in campo biomedico, dai rischi dell’agricoltura geneticamente modificata alla valutazione partecipata della scienza e della tecnologia.
2005
Franco Angeli
governance; città; informazione; biotecnologie; razionalità strumentale; scienza
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