Una controversia alla vigilia di Trento sulle prerogative del potere imperiale : Giovanni Girolamo Albani contro gli attacchi di Calvino e Lutero all’Admonitio paterna di Paolo III

In the summer of 1544, pope Paul III wrote to Charles V, trying to convince the emperor not to convene a national Germanic council, open to participation by the protestants. This Admonitio paterna had vast resonance in the Protestant world. In March 1545, the complete text of the papal breve was published by John Calvin, together with his commentary; in the same month, Martin Luther published a violent response to pope Farnese. Revising an erroneous bibliographical tradition, the present essay proves that the treatise Pro oppugnata Romani Pontificis dignitate published by Giovanni Girolamo Albani in 1547-but written in 1545-is the controversialist reaction to Calvin and Luther’s arguments. The dispute concerned essentially the emperors’ right to decide about religious issues, and one of the main polemical themes was the historical example of Constantine the Great, who was for both sides the prototype of the Christian sovereign. This controversy, thus, is important not only to understand the historical context of the months before the Council of Trent, but also to examine the deep fracture that divided Catholics and Protestants on the conception of secular and imperial power.

Nell’estate del 1544, Paolo III scriveva a Carlo V tentando di dissuadere l’imperatore dal convocare un concilio nazionale tedesco aperto alla partecipazione dei protestanti. Grande fu la risonanza nel mondo protestante di questa Admonitio paterna. Il testo completo del breve papale fu pubblicato da Giovanni Calvino nel marzo 1545, corredato di commento; nello stesso mese, Martin Lutero affidò ai tipi una risposta a papa Farnese molto violenta. Rettificando un’errata tradizione bibliografica, il presente saggio dimostra che il trattato Pro oppugnata Romani Pontificis dignitate, pubblicato da Giovanni Girolamo Albani nel 1547 - ma scritto nel 1545 - rappresentò la reazione controversistica alle tesi di Calvino e Lutero. La disputa verteva principalmente sul diritto degli imperatori di decidere in merito alle questioni di fede; e uno dei principali temi polemici era l’esempio storico di Costantino il Grande, indicato da entrambi i fronti come il prototipo del sovrano cristiano. Non solo questa controversia è importante per comprendere le circostanze storiche dei mesi precedenti il Concilio di Trento, ma anche per analizzare la profonda frattura che separava cattolici e protestanti in merito alla concezione del potere secolare e imperiale.