La proposta d’intervento ha come oggetto l’approfondimento del tema della persecuzione penale dei fascisti riconosciuti "traditori" dopo l’esperienza del 25 luglio e differiti dinnanzi ai Tribunali straordinari della Repubblica sociale. In particolare, l’approccio che si intende proporre, oltre che a ripercorrere sinteticamente il quadro della resa dei conti interna al Partito dopo la drammatica seduta del Gran Consiglio, sarà orientato, da un lato, a ricostruire i processi di penalizzazione dei fascisti attraverso un confronto tra le norme e gli istituti giudiziari contenuti nel decreto istitutivo dei cosiddetti «Tribunali Rivoluzionari»; e, dall’altro, ad approfondire le precise esperienze di giustizia sommaria degli imputati in sede processuale. Più nello specifico, prendendo atto della necessità di allargare lo sguardo oltre la sola esperienza del cosiddetto “processo di Verona” ai gerarchi, la ricerca privilegerà invece un orientamento meno verticistico e maggiormente ancorato alle realtà provinciali: alle figure dei grandi gerarchi si dovranno sostituire le personalità minori dell’apparato fascista a livello periferico, ritenute colpevoli di aver tradito il regime secondo gradi d’imputazione diversi. Mediante questa nuova prospettiva, si intende mettere sotto nuova luce l’esperienza dei Tribunali Provinciali straordinari – attivi parallelamente all’azione del Tribunale Speciale straordinario –, rilevando il loro ruolo di propulsori della persecuzione penale straordinaria a livello locale, nel quadro di una disperata discontinuità dell’orizzonte normativo del rinnovato regime fascista repubblicano rispetto al ventennio precedente.

I fascisti traditori oltre il processo di Verona

Ricci, Federico
2023

Abstract

La proposta d’intervento ha come oggetto l’approfondimento del tema della persecuzione penale dei fascisti riconosciuti "traditori" dopo l’esperienza del 25 luglio e differiti dinnanzi ai Tribunali straordinari della Repubblica sociale. In particolare, l’approccio che si intende proporre, oltre che a ripercorrere sinteticamente il quadro della resa dei conti interna al Partito dopo la drammatica seduta del Gran Consiglio, sarà orientato, da un lato, a ricostruire i processi di penalizzazione dei fascisti attraverso un confronto tra le norme e gli istituti giudiziari contenuti nel decreto istitutivo dei cosiddetti «Tribunali Rivoluzionari»; e, dall’altro, ad approfondire le precise esperienze di giustizia sommaria degli imputati in sede processuale. Più nello specifico, prendendo atto della necessità di allargare lo sguardo oltre la sola esperienza del cosiddetto “processo di Verona” ai gerarchi, la ricerca privilegerà invece un orientamento meno verticistico e maggiormente ancorato alle realtà provinciali: alle figure dei grandi gerarchi si dovranno sostituire le personalità minori dell’apparato fascista a livello periferico, ritenute colpevoli di aver tradito il regime secondo gradi d’imputazione diversi. Mediante questa nuova prospettiva, si intende mettere sotto nuova luce l’esperienza dei Tribunali Provinciali straordinari – attivi parallelamente all’azione del Tribunale Speciale straordinario –, rilevando il loro ruolo di propulsori della persecuzione penale straordinaria a livello locale, nel quadro di una disperata discontinuità dell’orizzonte normativo del rinnovato regime fascista repubblicano rispetto al ventennio precedente.
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