L’articolo è dedicato all’analisi della prima mostra personale milanese di Mauro Staccioli, tenutasi alla Galleria Toninelli Arte Moderna nel marzo 1972. Prendendo avvio dall’arrivo dello scultore a Milano nel febbraio 1970, si ripercorrono le principali esposizioni che lo vedono coinvolto fino all’apertura della mostra da Toninelli, con una particolare attenzione al rapporto con l’Arte Povera, affrontato sia a livello visivo che testuale. Dopo aver ricostruito le particolari dinamiche nelle quali è nata questa mostra, ne viene approfondito il peso e il significato rispetto al percorso di Staccioli. Il primo snodo su cui è imperniata l’analisi di questa occasione espositiva è il rapporto tra opera e disegno, affrontato in dialogo con l’elaborazione di un nuovo rapporto tra scultura e progetto portato avanti da numerosi artisti nella Milano dei primi anni Settanta. L’altro aspetto approfondito è il rapporto privilegiato tra il fotografo Enrico Cattaneo e le sculture di Staccioli. Attraverso le fotografie degli ambienti della Galleria Toninelli e delle singole opere esposte, si riflette da un lato sulle strategie d’immagine messe in campo dall’artista nella presentazione del proprio lavoro; dall’altro sui cortocircuiti visivi che possono aver condotto Cattaneo a recuperare le fotografie dei readymade di Man Ray come riferimento tecnico e interpretativo per fornire una specifica lettura delle sculture di Staccioli.

Toninelli 1972 : Mauro Staccioli e «Il lavoro dello scultore»

Nobili, Duccio
2018

Abstract

L’articolo è dedicato all’analisi della prima mostra personale milanese di Mauro Staccioli, tenutasi alla Galleria Toninelli Arte Moderna nel marzo 1972. Prendendo avvio dall’arrivo dello scultore a Milano nel febbraio 1970, si ripercorrono le principali esposizioni che lo vedono coinvolto fino all’apertura della mostra da Toninelli, con una particolare attenzione al rapporto con l’Arte Povera, affrontato sia a livello visivo che testuale. Dopo aver ricostruito le particolari dinamiche nelle quali è nata questa mostra, ne viene approfondito il peso e il significato rispetto al percorso di Staccioli. Il primo snodo su cui è imperniata l’analisi di questa occasione espositiva è il rapporto tra opera e disegno, affrontato in dialogo con l’elaborazione di un nuovo rapporto tra scultura e progetto portato avanti da numerosi artisti nella Milano dei primi anni Settanta. L’altro aspetto approfondito è il rapporto privilegiato tra il fotografo Enrico Cattaneo e le sculture di Staccioli. Attraverso le fotografie degli ambienti della Galleria Toninelli e delle singole opere esposte, si riflette da un lato sulle strategie d’immagine messe in campo dall’artista nella presentazione del proprio lavoro; dall’altro sui cortocircuiti visivi che possono aver condotto Cattaneo a recuperare le fotografie dei readymade di Man Ray come riferimento tecnico e interpretativo per fornire una specifica lettura delle sculture di Staccioli.
2018
Settore L-ART/03 - Storia dell'Arte Contemporanea
Settore ARTE-01/C - Storia dell'arte contemporanea
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