In quest’articolo si propone l’attribuzione al miniatore Cristoforo Majorana della decorazione della pagina incipitaria del libro d’ore CF.1.28 della Biblioteca del Complesso Monumentale dei Girolamini di Napoli. Questa è ad oggi l’unica pagina conosciuta del manoscritto, scomparso verso il 1970 dalla Biblioteca e solo di recente ad essa restituito. La pagina è nota attraverso un’immagine pubblicata nel sito www.facebook.com nel febbraio del 2016 dal personale dell’istituto. Essa è stata riconosciuta come appartenente al codice grazie alla descrizione fattane da Enrico Mandarini nel catalogo dei manoscritti oratoriani (1897). Decisivo per tale associazione si è rivelato lo stemma della famiglia di Gaeta nel bas de page della pagina. Il confronto di queste miniature con quelle presenti negli altri libri d’ore assegnati a Majorana ha permesso di supportare l’attribuzione. Inoltre, le miniature a lui ricondotte nel manoscritto M.1052 della Pierpont Morgan Library di New York, datato dal copista al 1483, hanno consentito di collocare il codice napoletano tra il 1480 e il 1485. Dal lavoro svolto sono emerse anche altre novità. In primo luogo, si è restituita a Majorana la decorazione del manoscritto Vat. lat. 6264 della Biblioteca Apostolica Vaticana, finora ascritta alla bottega di Cola Rapicano. In secondo luogo, si è confermata l’attribuzione a Matteo Felice della decorazione della pagina incipitaria di un altro libro d’ore scomparso dai Girolamini probabilmente negli anni Sessanta, già segnato Pil. XXIV n. II.

Un libro d’ore miniato da Cristoforo Majorana alla Biblioteca dei Girolamini di Napoli

Oriani, Lucio
2020

Abstract

In quest’articolo si propone l’attribuzione al miniatore Cristoforo Majorana della decorazione della pagina incipitaria del libro d’ore CF.1.28 della Biblioteca del Complesso Monumentale dei Girolamini di Napoli. Questa è ad oggi l’unica pagina conosciuta del manoscritto, scomparso verso il 1970 dalla Biblioteca e solo di recente ad essa restituito. La pagina è nota attraverso un’immagine pubblicata nel sito www.facebook.com nel febbraio del 2016 dal personale dell’istituto. Essa è stata riconosciuta come appartenente al codice grazie alla descrizione fattane da Enrico Mandarini nel catalogo dei manoscritti oratoriani (1897). Decisivo per tale associazione si è rivelato lo stemma della famiglia di Gaeta nel bas de page della pagina. Il confronto di queste miniature con quelle presenti negli altri libri d’ore assegnati a Majorana ha permesso di supportare l’attribuzione. Inoltre, le miniature a lui ricondotte nel manoscritto M.1052 della Pierpont Morgan Library di New York, datato dal copista al 1483, hanno consentito di collocare il codice napoletano tra il 1480 e il 1485. Dal lavoro svolto sono emerse anche altre novità. In primo luogo, si è restituita a Majorana la decorazione del manoscritto Vat. lat. 6264 della Biblioteca Apostolica Vaticana, finora ascritta alla bottega di Cola Rapicano. In secondo luogo, si è confermata l’attribuzione a Matteo Felice della decorazione della pagina incipitaria di un altro libro d’ore scomparso dai Girolamini probabilmente negli anni Sessanta, già segnato Pil. XXIV n. II.
2020
Settore L-ART/02 - Storia dell'Arte Moderna
Settore ARTE-01/B - Storia dell'arte moderna
Napoli Aragonese; Manoscritti; Storia della miniatura; Cristoforo Majorana; Complesso Monumentale e Biblioteca dei Girolamini
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