La traduzione latina del commento di Proclo al Parmenide fatta da Guglielmo di Moerbeke verso il 1280 è un testimone primario del testo greco perché Moerbeke utilizzò un manoscritto indipendente da tutti i manoscritti greci conservati e di eccellente qualità. L’utilizzazione di una traduzione latina per la costituzione del testo greco pone numerosi problemi a causa delle differenze morfologiche e sintattiche esistenti fra greco e latino. L'analisi di tali divergenze permette di stabilire entro quali limiti la traduzione latina può essere utilizzata come testimone del testo greco.
L’utilizzazione di una traduzione greco-latina medievale per la costituzione del testo greco: la traduzione di Guglielmo di Moerbeke del commento di Proclo In Parmenidem. Parte II
LUNA, Concetta Ester Lucia
2010-01-01
Abstract
La traduzione latina del commento di Proclo al Parmenide fatta da Guglielmo di Moerbeke verso il 1280 è un testimone primario del testo greco perché Moerbeke utilizzò un manoscritto indipendente da tutti i manoscritti greci conservati e di eccellente qualità. L’utilizzazione di una traduzione latina per la costituzione del testo greco pone numerosi problemi a causa delle differenze morfologiche e sintattiche esistenti fra greco e latino. L'analisi di tali divergenze permette di stabilire entro quali limiti la traduzione latina può essere utilizzata come testimone del testo greco.File in questo prodotto:
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