George L. Mosse, il sionismo e la ricerca di un nazionalismo dal volto umano

This paper examines some considerations of the historian George L. Mosse on the recent Jewish history, focusing on his specific researches around the Nationalhumanismus. In many works Mosse treated nationalism in negative terms as a mass political movement with chauvinistic and authoritarian connotations. However, his critical view of Zionism was never so severe. The different judgment of the historian towards Jewish nationalism seems to be connected to the research done by some Jewish-German thinkers to give a human face to nationalism through the theorization of a Nationalhumanismus. According to these intellectuals, like Max Brod or Felix Weltsch, the link between nationalism and humanism could have been an alternative way to avoid the past errors of European nationalism. Attracted in turn by the possibility of saving Jewish nationalism from self-destructive tendencies, Mosse seems to have turned to this specific history inside Zionism in an attempt to emphasize its positive aspects not yet implemented or failed, and thus identifying a double face into the nationalism itself. This paper therefore examines the most salient elements of this personal, political, and intellectual research of the historian Mosse.

Il presente contributo approfondisce alcune riflessioni dello storico George L. Mosse sulla recente storia ebraica, considerando la specifica ricerca non solo storiografica, ma anche politico-intellettuale che l'autore svolse sul sionismo e sul Nationalhumanismus. Sebbene, in molteplici lavori George L. Mosse trattò il nazionalismo in termini negativi, in quanto movimento politico di massa dalle connotazioni sciovinistiche e autoritarie, la sua opinione critica nei confronti del sionismo non fu mai altrettanto dura. Partendo da tale constatazione, l'articolo esamina questo differente giudizio dello studioso in relazione alla ricerca interna alla storia del sionismo di un nazionalismo dal volto umano, promossa da alcuni pensatori ebraico-tedeschi attraverso la teorizzazione di un Nationalhumanismus. Secondo figure come Max Brod o Felix Weltsch la commistione di nazionalismo e umanesimo avrebbe infatti permesso di forgiare un nuovo tipo di nazionalismo in grado di evitare pericolose derive autoritarie e distruttive. Probabilmente allettato da tale impresa, frutto di un condiviso retaggio ebraico-tedesco, Mosse sembra essersi rivolto a questa specifica ricerca politico-intellettuale nel tentativo di individuare a sua volta gli aspetti positivi non ancora attuati o falliti del sionismo, finendo così per distinguere un duplice volto nel nazionalismo stesso. In tal senso il presente contributo esamina gli elementi più salienti di questa ricerca storica, politica e intellettuale dello studioso Mosse.