Nel 1975 Luciano Fabro presentava Iconografie (Bacinelle) alla Galleria Area di Firenze, gestita da alcuni militanti di Lotta Continua. L’opera era composta da un tavolo coperto da una tovaglia bianca sulla quale erano posati cinque bacili di cristallo pieni d’acqua; in ciascuno era immerso un frammento di vetro (proveniente dai Piedi, realizzati dall’artista tra il 1968 e il 1972) su cui era inciso il nome di un ‘martire’. Considerando il luogo espositivo, il rapporto con altre opere contemporanee e la centralità, nel dibattito degli anni Settanta, di alcuni personaggi di cui i frammenti portavano il nome, l’opera si presta a una lettura politica. Ma una serie di testi composti dall’artista e le modifiche apportate all’opera entro il 1980 permettono di inserirla all’interno di un più ampio dialogo con la storia dell’arte.
Luciano Fabro: Iconografie (Bacinelle)
Maria Rossa
2018
Abstract
Nel 1975 Luciano Fabro presentava Iconografie (Bacinelle) alla Galleria Area di Firenze, gestita da alcuni militanti di Lotta Continua. L’opera era composta da un tavolo coperto da una tovaglia bianca sulla quale erano posati cinque bacili di cristallo pieni d’acqua; in ciascuno era immerso un frammento di vetro (proveniente dai Piedi, realizzati dall’artista tra il 1968 e il 1972) su cui era inciso il nome di un ‘martire’. Considerando il luogo espositivo, il rapporto con altre opere contemporanee e la centralità, nel dibattito degli anni Settanta, di alcuni personaggi di cui i frammenti portavano il nome, l’opera si presta a una lettura politica. Ma una serie di testi composti dall’artista e le modifiche apportate all’opera entro il 1980 permettono di inserirla all’interno di un più ampio dialogo con la storia dell’arte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.