L'articolo vuole analizzare l'introduzione e l'applicazione nell'ordinamento italiano dell'assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria, assumendo come periodizzazione il periodo compreso fra la Grande guerra e la promulgazione della Carta del lavoro fascista. Il saggio si sofferma principalmente sugli aspetti istituzionali e politici, prestando particolare attenzione alla costituzione del sistema amministrativo per gestire l'assicurazione sociale e alle critiche di natura sia politica sia culturale alla nuova forma di tutela sociale. In primo luogo, il testo cerca di ricostruire, in una prospettiva internazionale, il retroterra della assicurazione contro la disoccupazione, per poi soffermarsi sul caso italiano, dal momento che l'Italia fu il primo Stato europeo a introdurre una comprensiva legislazione in materia. L'articolo si sviluppa in tre sezioni, al fine di enfatizzare i principali snodi: la Grande guerra (1915-1918), i primi anni post-bellici (1919-1922) e l'avvio della dittatura fascista (1922-1927). In particolare, prendendo in considerazione le posizioni dei vari attori (governo, datori di lavoro, sindacati), il testo vuole ricostruire le caratteristiche assunte durante gli anni dal sistema assicurativo contro il rischio di disoccupazione. Combinando l'analisi della legislazione (decreti, circolari) e di vari documenti d'archivio, il saggio vuole fornire un contributo alla storia dello Stato sociale italiano, riempiendo un vuoto lasciato dalla storiografia.

L'assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria in Italia. Dalla Grande guerra alla Carta del lavoro (1915-1927)

Francisci G
2018

Abstract

L'articolo vuole analizzare l'introduzione e l'applicazione nell'ordinamento italiano dell'assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria, assumendo come periodizzazione il periodo compreso fra la Grande guerra e la promulgazione della Carta del lavoro fascista. Il saggio si sofferma principalmente sugli aspetti istituzionali e politici, prestando particolare attenzione alla costituzione del sistema amministrativo per gestire l'assicurazione sociale e alle critiche di natura sia politica sia culturale alla nuova forma di tutela sociale. In primo luogo, il testo cerca di ricostruire, in una prospettiva internazionale, il retroterra della assicurazione contro la disoccupazione, per poi soffermarsi sul caso italiano, dal momento che l'Italia fu il primo Stato europeo a introdurre una comprensiva legislazione in materia. L'articolo si sviluppa in tre sezioni, al fine di enfatizzare i principali snodi: la Grande guerra (1915-1918), i primi anni post-bellici (1919-1922) e l'avvio della dittatura fascista (1922-1927). In particolare, prendendo in considerazione le posizioni dei vari attori (governo, datori di lavoro, sindacati), il testo vuole ricostruire le caratteristiche assunte durante gli anni dal sistema assicurativo contro il rischio di disoccupazione. Combinando l'analisi della legislazione (decreti, circolari) e di vari documenti d'archivio, il saggio vuole fornire un contributo alla storia dello Stato sociale italiano, riempiendo un vuoto lasciato dalla storiografia.
2018
Disoccupazione; Stato Sociale; Assicurazioni Sociali; Burocrazia; Istituzioni
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