Gli autori del paper affrontano in particolare tre questioni di carattere metodologico e analitico, legato agli studi del welfare. La prima concerne l’oggetto di analisi. La seconda questione riguarda l’utilizzo sempre più esteso delle strutture concettuali (classificazioni, tipologie e tassonomie) che hanno caratterizzato tanta parte della letteratura comparata sul welfare. Il terzo ed ultimo punto ha a che fare con un quesito retorico ormai classico nello studio comparato: cosa è realmente comparabile? Tale quesito ha assunto nuova visibilità a causa dei mutamenti politici che hanno caratterizzato l’Europa negli ultimi due decenni.La fine dei regimi comunisti nell’Europa centro-orientale ha infatti dato nuova linfa a studi comparativi in grado di coprire un numero sempre maggiore di paesi. Nella prima sezione dell’articolo affronteremo il tema dell’oggetto di analisi (regime di welfare vs. programma di policy). Sulla scorta dei principali contributi della letteratura comparata in materia di politiche sociali, cercheremo di illustrare gli aspetti positivi e i rischi metodologici e analitici derivanti da tale scelta. Nella seconda parte, la nostra attenzione si concentrerà sulla definizione di classi, tipi e tassonomie relativi alle politiche sociali. Analizzeremo le ragioni del successo di tali strumenti concettuali e i limiti analitici ad essi conseguenti. Infine, richiameremo i principali contributi che hanno abbandonato il sentiero degli studi comparati nell’ambito dell’Europa occidentale per tentare comparazioni più ampie comprendenti i paesi post-comunisti.
L'analisi comparata delle politiche di welfare: una riflessione metodologica
NATALI DAVID;
2010
Abstract
Gli autori del paper affrontano in particolare tre questioni di carattere metodologico e analitico, legato agli studi del welfare. La prima concerne l’oggetto di analisi. La seconda questione riguarda l’utilizzo sempre più esteso delle strutture concettuali (classificazioni, tipologie e tassonomie) che hanno caratterizzato tanta parte della letteratura comparata sul welfare. Il terzo ed ultimo punto ha a che fare con un quesito retorico ormai classico nello studio comparato: cosa è realmente comparabile? Tale quesito ha assunto nuova visibilità a causa dei mutamenti politici che hanno caratterizzato l’Europa negli ultimi due decenni.La fine dei regimi comunisti nell’Europa centro-orientale ha infatti dato nuova linfa a studi comparativi in grado di coprire un numero sempre maggiore di paesi. Nella prima sezione dell’articolo affronteremo il tema dell’oggetto di analisi (regime di welfare vs. programma di policy). Sulla scorta dei principali contributi della letteratura comparata in materia di politiche sociali, cercheremo di illustrare gli aspetti positivi e i rischi metodologici e analitici derivanti da tale scelta. Nella seconda parte, la nostra attenzione si concentrerà sulla definizione di classi, tipi e tassonomie relativi alle politiche sociali. Analizzeremo le ragioni del successo di tali strumenti concettuali e i limiti analitici ad essi conseguenti. Infine, richiameremo i principali contributi che hanno abbandonato il sentiero degli studi comparati nell’ambito dell’Europa occidentale per tentare comparazioni più ampie comprendenti i paesi post-comunisti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.