La ricerca condotta in questo lavoro non intende affrontare problemi strettamente teorici riguardanti la struttura ritmica di una lingua naturale, ma soprattutto presentare le potenzia-lità di un nuovo strumento di calcolo dei correlati ritmici più utilizzati negli ultimi anni, chiamato Rhythmic Index Elaborator (RIE). RIE è stato progettato non solo per ridurre i costi (in termini di tempo di calcolo) dei correlati ritmici, ma anche per facilitare l‟elaborazione dei dati e le analisi. Tra le sue varie funzionalità è opportuno evidenziare che: non impone limitazioni sul tipo di trascrizioni uti-lizzate (permettendo l‟ingresso di dati provenienti da differenti corpora), possiede tre mo-dalità di importazione dati, aggiorna automaticamente la categoria del segmento (C/V) su dati che presentano solo trascrizioni fonetiche, permette l‟inserimento di note personalizza-te per individuare segmenti rilevanti, consente di modificare e inserire l‟etichettatura dei da-ti a posteriori, permette di filtrare i dati inseriti, esporta i dati in un foglio elettronico e le analisi in un file di testo, edita grafici, ecc. Le potenzialità di tale strumento sono state testate confrontando le caratteristiche ritmi-che di due differenti registri comunicativi della varietà pisana: il parlato semi-spontaneo e il parlato letto. È noto, infatti, che la differente modalità di elocuzione influisce sulle strategie discorsive dei locutori e quindi sulle loro inclinazioni ritmiche. L‟osservazione delle tendenze ritmiche si è basata sul correlato CCI (Control / Compen-sation Index) proposto da Bertinetto & Bertini (2008), a partire da circa 10.000 segmenti vocalici e consonantici estratti da 17 parlanti. Il confronto tra pisano letto e semi-spontaneo mostra, accanto all‟assenza di variazione nei valori vocalici dell‟indice, una certa differenza nei valori consonantici, evidenziando un minor grado di variazione nella durata degli intervalli consonantici del parlato letto rispetto al semi-spontaneo. Quanto alle fluttuazioni locali nella durata di vocali e consonanti, esse sono sostanzialmente analoghe per entità, com'è tipico delle lingue “a controllo” (secondo la terminologia di Bertinetto & Bertini (2008).

Rhythmic Index Elaborator (RIE) come strumento di indagine della struttura ritmica. Un'applicazione al Pisano semi-spontaneo vs. letto

Bertini, Chiara;Bertinetto, Pier Marco
2011

Abstract

La ricerca condotta in questo lavoro non intende affrontare problemi strettamente teorici riguardanti la struttura ritmica di una lingua naturale, ma soprattutto presentare le potenzia-lità di un nuovo strumento di calcolo dei correlati ritmici più utilizzati negli ultimi anni, chiamato Rhythmic Index Elaborator (RIE). RIE è stato progettato non solo per ridurre i costi (in termini di tempo di calcolo) dei correlati ritmici, ma anche per facilitare l‟elaborazione dei dati e le analisi. Tra le sue varie funzionalità è opportuno evidenziare che: non impone limitazioni sul tipo di trascrizioni uti-lizzate (permettendo l‟ingresso di dati provenienti da differenti corpora), possiede tre mo-dalità di importazione dati, aggiorna automaticamente la categoria del segmento (C/V) su dati che presentano solo trascrizioni fonetiche, permette l‟inserimento di note personalizza-te per individuare segmenti rilevanti, consente di modificare e inserire l‟etichettatura dei da-ti a posteriori, permette di filtrare i dati inseriti, esporta i dati in un foglio elettronico e le analisi in un file di testo, edita grafici, ecc. Le potenzialità di tale strumento sono state testate confrontando le caratteristiche ritmi-che di due differenti registri comunicativi della varietà pisana: il parlato semi-spontaneo e il parlato letto. È noto, infatti, che la differente modalità di elocuzione influisce sulle strategie discorsive dei locutori e quindi sulle loro inclinazioni ritmiche. L‟osservazione delle tendenze ritmiche si è basata sul correlato CCI (Control / Compen-sation Index) proposto da Bertinetto & Bertini (2008), a partire da circa 10.000 segmenti vocalici e consonantici estratti da 17 parlanti. Il confronto tra pisano letto e semi-spontaneo mostra, accanto all‟assenza di variazione nei valori vocalici dell‟indice, una certa differenza nei valori consonantici, evidenziando un minor grado di variazione nella durata degli intervalli consonantici del parlato letto rispetto al semi-spontaneo. Quanto alle fluttuazioni locali nella durata di vocali e consonanti, esse sono sostanzialmente analoghe per entità, com'è tipico delle lingue “a controllo” (secondo la terminologia di Bertinetto & Bertini (2008).
2011
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