Il saggio si propone di investigare il rapporto di Gianfranco Contini con le arti plastiche, separando nettamente due ambiti di discorso: in primo luogo, i saggi in cui lo studioso si occupa direttamente di critica d’arte (affrontando il lavoro di pittori come De Pisis, Marini o Gonzato), in secondo luogo, le intromissioni del linguaggio plastico all’interno dell’attività ufficiale di filologo e critico letterario (dall’uso ricorrente di similitudini tra opere letterarie e quadri all’adozione di termini tecnici esportati dal lessico visivo).
«Parificando inchiostri e colori»: Gianfranco Contini e la seduzione del figurativo
chiara portesine
2019
Abstract
Il saggio si propone di investigare il rapporto di Gianfranco Contini con le arti plastiche, separando nettamente due ambiti di discorso: in primo luogo, i saggi in cui lo studioso si occupa direttamente di critica d’arte (affrontando il lavoro di pittori come De Pisis, Marini o Gonzato), in secondo luogo, le intromissioni del linguaggio plastico all’interno dell’attività ufficiale di filologo e critico letterario (dall’uso ricorrente di similitudini tra opere letterarie e quadri all’adozione di termini tecnici esportati dal lessico visivo).File in questo prodotto:
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