Il fulcro del saggio è costituito dall’elaborazione di uno schema ricostruttivo della parte superiore del fonte battesimale di Tino di Camaino. Fino all’incendio che colpì il duomo di Pisa nel 1595, la suppellettile si ergeva nel transetto meridionale dell’edificio. Nei primi capoversi del lavoro sono prese in esame le principali vicende storiografiche che hanno interessato i frammenti superstiti: l’autrice accoglie o rigetta le proposte d’identificazione maturate a partire dall’inizio del secolo scorso grazie a considerazioni dal carattere stilistico e iconografico e con l’aiuto di una nuova sistemazione dei pezzi. La congruenza dei singoli lacerti è saggiata anche sulla base della loro configurazione materiale, che permette di fornire un’idea concreta dell’aspetto dell’opera al momento della sua installazione. La struttura a cinque lobi, che dovette coronare una colonnina della quale oggi sembra che non rimanga alcuna traccia, ebbe una eco piuttosto pronunciata nella successiva produzione di questa tipologia di arredo monumentale. L’assenza di vere e proprie ipotesi ‘archeologiche’ ha determinato grandi difficoltà nella comprensione del ruolo dirompente che le forme micro-architettoniche del fonte dovettero avere.
Per una ricostruzione del fonte battesimale di Tino di Camaino già nel duomo di Pisa
Tulli, Veronica
2023
Abstract
Il fulcro del saggio è costituito dall’elaborazione di uno schema ricostruttivo della parte superiore del fonte battesimale di Tino di Camaino. Fino all’incendio che colpì il duomo di Pisa nel 1595, la suppellettile si ergeva nel transetto meridionale dell’edificio. Nei primi capoversi del lavoro sono prese in esame le principali vicende storiografiche che hanno interessato i frammenti superstiti: l’autrice accoglie o rigetta le proposte d’identificazione maturate a partire dall’inizio del secolo scorso grazie a considerazioni dal carattere stilistico e iconografico e con l’aiuto di una nuova sistemazione dei pezzi. La congruenza dei singoli lacerti è saggiata anche sulla base della loro configurazione materiale, che permette di fornire un’idea concreta dell’aspetto dell’opera al momento della sua installazione. La struttura a cinque lobi, che dovette coronare una colonnina della quale oggi sembra che non rimanga alcuna traccia, ebbe una eco piuttosto pronunciata nella successiva produzione di questa tipologia di arredo monumentale. L’assenza di vere e proprie ipotesi ‘archeologiche’ ha determinato grandi difficoltà nella comprensione del ruolo dirompente che le forme micro-architettoniche del fonte dovettero avere.File | Dimensione | Formato | |
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